di Gianluca Celentano

Tutelare il settore del noleggio significa non solo salvare migliaia di posti di lavoro dei conducenti ma consentire condizioni di lavoro più attraenti. È inutile gridare alla carenza di autisti se non si applicano reali riforme nel settore sapendo inoltre che proprio i bus e la professionalizzazione dei conducenti possono essere la risposta all’eccessivo e disordinato traffico nei capoluoghi e sulle grandi arterie.
I compiti polivalenti del comparto del noleggio sono inoltre una garanzia.

 Gabriele Milani, direttore nazionale della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio è perentorio: “Una situazione grave per un segmento strategico dell’industria turistica in generale, importante anche per noi del turismo organizzato”, rimarcando la necessità di risposte trasversali ai complessi problemi dell’intero comparto.

Oltre al noto problema della carenza di circa 7mila autisti, continua Milani, legato anche alle difficoltà e i costi legati all’acquisizione delle patenti, le imprese di settore hanno a che fare tutti i giorni con costi spropositati di accesso a molte località dove si aggiungono continue instabilità nelle ordinanze sulla viabilità e delle aree ZTL. Tutti problemi che si riversano sulle imprese del noleggio italiane non consentendo di sviluppare attraenti promozioni in Italia, le quali vengono  purtroppo commercializzate all’estero.

Giorgio Milani punta anche il dito sui recenti divieti di transito spuntati all’improvviso, argomento molto dibattuto sui piazzali dove i colleghi si danno consigli su come caricare, scaricare o parcheggiare il bus senza l’incubo di incorrere in continue multe.

“I cervellotici paletti sulla percorrenza della statale Regina, sul Lago di Como, sono solo l’ultimo esempio. Ma si potrebbe ricordare anche il caso del Comune di Portofino che improvvisamente ha stabilito il divieto d’accesso ai bus superiori a otto metri e mezzo, vanificando il lavoro di aziende che avevano comprato dei mezzi panoramici, con tanto di pass, per offrire le bellezze della celebre località ligure. A Milano l’accesso in area C sta per essere aumentato del 50% per ogni pullman turistico e questo penalizzerà inevitabilmente il servizio in una città leader in Italia per l’offerta congressuale”. Insomma tutte novità che si aggiungono al nuovo obbligo di dotarsi dei sensori per angolo cieco per i quali non ci sono ancora sostentamenti economici per le imprese.

Un allarme quello di Milani che è rivolto anche agli autisti, ad esempio, quelli diretti a Venezia dove denuncia: “Incontreranno una ZTL pari a  530 euro al giorno ma nessun servizio per loro e di accoglienza dei turisti in arrivo”. Un quadro quello dei costi e delle scelte lontane dall’attuale realtà  economica, che si traduce in maggiori difficoltà nel rendere più pesanti le buste paga dei conducenti.

Il direttore di FTO spiega una sorta di criminalizzazione verso gli autobus addirittura maggiore rispetto a camper e roulotte. Secondo una recente ricerca dell’Università La Sapienza, i bus hanno un impatto sulla circolazione e sulle emissioni di gran lunga inferiori rispetto ai veicoli privati. Servono politiche meno improvvisate e non ideate per far quadrare i conti dei Comuni.

Altro nodo scoperto nell’ambito dei servizi turistici sono i viaggi di istruzione o i pacchetti dedicati alla terza età. Un tassello nel mosaico della mobilità urbana che va rivisto dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini assieme a quello dei taxi e degli ncc, sul quale Milani auspica rapidi  provvedimenti sia dal governo nazionale sia dalle autonomie locali.

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