BLOG / Perché anche l’autista vuole andare in ferie…!
di Gianluca Celentano Qui si rischia di alzare un polverone parlando di ferie. Sento già le voci di coloro che urlano che i problemi sono solo gli stipendi i quali, se corrisposti, non placherebbero comunque il tema ferie. Le ferie estive sono la pausa da dedicare alla famiglia e a se stessi e il mese […]
di Gianluca Celentano
Qui si rischia di alzare un polverone parlando di ferie. Sento già le voci di coloro che urlano che i problemi sono solo gli stipendi i quali, se corrisposti, non placherebbero comunque il tema ferie. Le ferie estive sono la pausa da dedicare alla famiglia e a se stessi e il mese di agosto, è un po’ meno gettonato di luglio perché si lavora con meno traffico. Aspetto importante per chi fa extra. Qualche collega invece sceglie un periodo più economico durante l’anno, magari per raggiungere la calorosa e misteriosa Cuba.
Ferie respinte?
Su questo aspetto i più fortunati, se così si può affermare, sono gli autisti Gt che osservano un drastico calo del lavoro proprio nei periodi estivi. I colleghi di linea devono invece continuare a “girare” osservando solo turnazioni “più morbide” nei periodi di vacanza. Avere una risposta negativa è da preventivare e bisogna essere pronti al piano B per rilanciare con altri giorni.
Fare delle turnazioni è la scelta più logica, ma anche la meno digerita dagli autisti quando la valutazione del periodo è alternata di anno in anno. Gli uffici orari diventano il mostro cattivo e senza cuore e più di un conducente cerca la strada “della mediazione” cercando di entrare nelle grazie di qualche impiegato. Qualcuno ci riesce davvero bene. È anche vero che la parola meritocrazia non è del tutto affermata in molte realtà dove, per evitare sorprese in epoca di carenza autisti, si cerca di accontentare senza soffermarsi troppo sul profilo lavorativo del singolo collega. Se chiedi devi anche dare e saper fare, concetto logico che molti by-passano.
A proposito di meritocrazia (e traffico), la mini-video intervista realizzata da Gianluca Celentano a un collega:
Avere la possibilità di riformare il settore, come mi auguro stia avvenendo, non deve impedire di provare sin da subito a cercare soluzioni condivise.
Se tutto fosse a regime…
Certamente con più autisti e risorse economiche nel comparto (e forse un po’ meno investimenti sugli EV), alcuni aspetti avrebbero risposte più immediate. Sul piazzale di Lambrate un padroncino, rimasto a bordo sul bus e che si raccomanda di rimanere anonimo, dice convinto: se ci fossero meno società e un lavoro condiviso e regolamentato, quindi anche con prezzi prestabiliti, avremmo risolto buona parte dei problemi, anche di turni e ferie. Capisco che il parallelo lo sta facendo con la holding dei taxi benché nella Ue ci siano già grossi colossi del trasporto-persone, che rappresentano le colonne portanti ed economiche del comparto, attivi in questo senso.