Bari, demagogia o futuro del trasporto pubblico?
Il capoluogo pugliese rende quasi gratuiti gli abbonamenti ai bus urbani: quelli annuali costeranno soltanto 20 euro. Per tutti i cittadini, senza limitazioni per reddito o fascia oraria ma anche per chi studia o lavora in città. È un unicum in Italia. “L’obiettivo è disincentivare l’uso dell’auto”, spiega il sindaco Antonio Decaro. La notizia sta […]
Il capoluogo pugliese rende quasi gratuiti gli abbonamenti ai bus urbani: quelli annuali costeranno soltanto 20 euro. Per tutti i cittadini, senza limitazioni per reddito o fascia oraria ma anche per chi studia o lavora in città. È un unicum in Italia. “L’obiettivo è disincentivare l’uso dell’auto”, spiega il sindaco Antonio Decaro. La notizia sta tenendo banco, e non mancano le polemiche per una scelta che qualcuno ha già bollato come demagogica. “Sarebbe un errore grandissimo. Grande rispetto per Bari, ma questo significherebbe fare un passo indietro nello sviluppo del trasporto pubblico e portare al tracollo tanti Comuni. Ma perché dobbiamo essere così demagogici?”, dice il primo cittadino di Milano (città che ha recentemente aumentato il costo del biglietto). L’iniziativa del Comune di Bari, che ha messo in vendita abbonamenti annuali per i mezzi pubblici a 20 euro (contro un prezzo ordinario di 250), va raccontata però nella sua interezza. Perché, per rimanere dentro un quadro normativo che non consente agli enti pubblici di giocare con le tariffe del trasporto pubblico locale, è stato studiato un meccanismo piuttosto articolato: con i 5 milioni di quota del Pon Metro riservati alla Città Metropolitana, Bari acquisterà 20mila abbonamenti a prezzo pieno dalla sua società Amtab e li «rivenderà» ai cittadini a prezzo superscontato.
Amtab, i numeri della società
L’azienda di trasporto, la Amtab, è una delle più grandi realtà di gestione del TPL in Italia, la terza più importante del Mezzogiorno, che dal 1° febbraio 1965, gestisce la mobilità collettiva nel Comune di Bari, collegando il centro cittadino alle periferie. Il Comune di Bari rappresenta l’attore principale in quanto soggetto affidatario del servizio e socio detentore dell’intera proprietà aziendale. Il servizio principale di Amtab è costituito dal sistema di trasporto, che, con i suoi 240 mezzi, collega le varie zone cittadine attraverso una rete che si sviluppa per 303 km. Il parco autobus aziendale al, 31/12/2021, era costituito da 236 autobus in proprietà e 23 in usufrutto dal comune di Bari per il TPL urbano, di cui 134 con alimentazione a gasolio, 121 a metano e 4 elettrici, con un’anzianità media di 10,5 anni, compresi i bus non marcianti. Il Contratto di Servizio prevede un impegno di produzione di 10.382.040 km in linea, tutti su gomma. Nell’anno 2021 sono stati consuntivati 10.097.271,00 autobus per km, con una minor percorrenza, rispetto a quella contrattualizzata, di 284.769,10 autobus per km pari al 2,74% in meno.
Amtab, il contratto di servizio
Le condizioni contrattuali sono invece quelle del contratto di servizio del 9 novembre 2016, in particolare per quanto riguarda il corrispettivo unitario, ricalcolato sulla base dell’applicazione del criterio di costi e ricavi standard in 2,786 €/km con un corrispettivo totale pari a 31.997.051 di euro.
Interessante, vista la scelta del primo cittadino di Bari, analizzare i proventi da traffico. I viaggiatori trasportati nel 2021 (stimati sulla base delle vendite) risultano essere di 11.035.136 (nel 2019 erano risultati 25.853.278) con un drastico calo di oltre il 50%. Sempre nel 2021 i ricavi da biglietti sono stati di 2.442.933 euro mentre gli abbonamenti hanno ‘cubato’ 384.313 euro (proprio su questo dato insiste la scelta di Decaro).
Bus gratis, la storia
Quello della (quasi) gratuità del servizio di trasporto è un tema che nel post pandemia, proprio per riattivare una domanda scesa a fondo scala, ha appassionato molte città europee (e un intero Paese come la Germania). Eppure, il dibattito non è cosa nuova…L’America ci aveva già provato qualche decennio fa. Alla fine degli Anni ‘70 Denver (Colorado) e Trenton (New York), e nei primi Anni ‘90 Austin (Texas), ossessionate dal traffico veicolare provarono a lanciare l’iniziativa dei mezzi pubblici gratis. In tutti e tre i casi si rivelò un fallimento. L’utenza aumentò sì, ma solo grazie all’apporto di ex pedoni ed ex ciclisti. Un report pubblicato dal National Center for Transportation Research nel 2002 giungeva alla conclusione che l’azzeramento dei ticket “nei sistemi di trasporto complessi e articolati non poteva avere alcun effetto”.
Un caso ancora più recente è quello della città di Tallin (Estonia). Nel gennaio 2013 annuncia che per tutti i suoi cittadini i trasporti pubblici potranno essere utilizzati gratuitamente. A un anno di distanza, l’utenza risultava in crescita di pochi punti percentuali, con questo laconico messaggio dei promotori: “La gratuità dei mezzi pubblici può attirare chi di solito viaggia a piedi, non chi sceglie l’auto come proprio mezzo di trasporto”.