Anav lancia una proposta al ministero per inaugurare un nuovo modello in termini di gestione delle autostazioni: creare una cabina di regia presso il Mit ispirata a criteri di proporzionalitĆ  e pari opportunitĆ  su temi chiave come le infrastrutture e la regolazione degli accessi alle cittĆ .

La proposta ĆØ stata lanciata dal Presidente di Anav Giuseppe Vinella nel corso di un convegno che si ĆØ tenuto oggi a Roma dedicato al tema ā€˜Autostazioniā€™.

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Lo studio di Beria sulle autostazioni

Nel corso dellā€™evento organizzato da Anav ĆØ stato presentato lo ā€œStudio sulla qualitĆ  e accessibilitĆ  alle autostazioni e ai punti di fermata del sistema delle autolinee nazionali di lunga percorrenzaā€, a cura del professor Paolo Beria del laboratorio Traspol del Politecnico di Milano.

Le autostazioni potrebbero diventare un nuovo punto di riferimento per la mobilitĆ  urbana e una grande risorsa per la collettivitĆ , sostiene Anav. Invece, nonostante il grande sviluppo del settore dopo la sua liberalizzazione, i terminal bus continuano ad essere visti solo come un problema marginale.

Autostazioni, i servizi latitano

Una generale carenza della cultura sulla mobilitĆ  urbana ha, nel tempo, contribuito ad accrescere una sorta di sfavore verso il settore. Il frequente disinteresse verso le esigenze dei viaggiatori che ancora oggi non fruiscono, nelle autostazioni, di strutture adeguate, sicure e facilmente accessibili, denota la scarsa attenzione verso un settore che, in termini economici, nel solo 2016 ha registrato un volume di affari di circa 200 milioni di euro. Una crescita significativa rispetto ai 130 milioni di euro del 2012. E dal 2016 a oggi lā€™offerta di questi servizi ĆØ ulteriormente aumentata e la sua crescita potenziale non si ĆØ ancora esaurita.

Italia: le autostazioni sono… minimal

Lo studio del Traspol (che in giugno ha realizzato, per conto di AUTOBUS, uno studio sul tema della sicurezza nel mondo delle autolinee) ha analizzato le caratteristiche di localizzazione e accessibilitĆ , le dotazioni e i servizi allā€™utenza su un campione di 31 cittĆ  distribuite fra capoluoghi regionali e provinciali piĆ¹ popolosi e altre cittĆ , spiega Anav in una nota stampa. Nonostante gli ampi margini di miglioramento che i risultati dello studio fanno auspicare, ĆØ emerso che il sistema autostazioni – privo di una regolamentazione unitaria – ĆØ spesso approcciato in maniera minimale, senza servizi, strutture o presidi.

Parte del problema ĆØ costituito proprio dalla loro localizzazione e dalla scarsa accessibilitĆ . I servizi interregionali, inoltre, sono penalizzati da onerose tariffe di accesso alle aree metropolitane e urbane.

Scarsissimi gli investimenti, esclusi casi eccezionali, per un servizio che potrebbe invece generare reddito e migliorare la qualitĆ  della vita di utenti e cittadini e che – nel solo 2016 – ha trasportato 10 milioni di passeggeri, equivalenti al 12% della domanda totale legata a questo tipo di viaggi.

Autostazioni, l’accessibilitĆ  ĆØ un limite

Persiste un modello tradizionale che vede fermate collocate vicino alle stazioni ferroviarie principali, a volte anche prive di accesso tpl e fuori dai centri urbani. Altro nodo in sospeso ĆØ quello relativo alle esigenze delle persone con ridotta mobilitĆ : in questo caso lā€™adeguatezza delle infrastrutture risulta essere mediamente scarsa. Sono pochissime, infatti, le stazioni ā€œdesignateā€ in Italia.

Lo stesso disinteresse si riflette sulle aziende che spesso operano su fermate mal distribuite e senza interscambi, private troppo spesso di approdi centrali che, in notturno, dovrebbero essere invece garantiti. Anche lā€™intermodalitĆ  ĆØ una carenza che sconta sempre piĆ¹ spesso il viaggiatore. I maggiori operatori nazionali interpellati nello studio chiedono, quindi, autostazioni e punti di fermata gerarchizzati e distribuiti in modo da sviluppare connessioni ed evitare congestioni.

Autostazione Tiburtina, ecco il project financing

Il quadro fornito dal laboratorio Transpol ĆØ stato completato dalla presentazione di un project financing per la riqualificazione dellā€™attuale autostazione Tiburtina di Roma e delle zone limitrofe, caso emblematico dello scenario rappresentato questa mattina. Il progetto prevede una stazione bus rinnovata, ecologica e funzionale. Nella proposta – promossa dagli stessi comitati cittadini di quartiere – il terminal bus ora sito nel piazzale ovest del quartiere, rimane inquadrato nella nuova visione in virtĆ¹ del suo ruolo strategico e funzionale del sistema della mobilitĆ  romana, nazionale ed internazionale, e nel controllo degli spazi pubblici limitrofi.

Verso un tavolo tecnico al ministero

ā€œEsiste un tema di infrastrutture anche per questo settore ā€“ ha detto nel suo intervento Salvatore Margiotta, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti -. Credo sia necessario adoperarsi per evitare di avere un ā€˜gigante con i piedi di argillaā€™, per questo faccio mia la proposta di attivazione di un tavolo tecnico presso il Ministero, in occasione del quale fare anche il punto sulla variegata disciplina degli accessi nella cittĆ ā€.

Margiotta ĆØ intervenuto anche sul tema dell’ipotesi di trasferimento dell’autostazione di Roma da Tiburtina ad Anagnina: “Una follia costringere gli utenti ad utilizzare un punto di snodo cosƬ scomodo e decentrato. I viaggiatori sarebbero costretti a subire un’odissea senza fine. Si tratta di una decisione senza fondamento e faremo tutto il possibile perchĆ© ciĆ² non accada”.

Vinella: chiediamo dinamismo e procedure snelle

Come ha sottolineato il presidente Vinella nel corso del suo intervento, ā€œle aziende che gestiscono servizi di linea di lunga percorrenza, pur in assenza di contributi pubblici, assolvono una rilevante funzione collettiva, anche di inclusione sociale, e garantiscono unā€™elevata capillaritĆ  territoriale con alta flessibilitĆ , impatto ambientale assai limitato, basse tariffe e alti livelli di sicurezza. Dinamismo e procedure snelle, dai risvolti certi, rappresentano pertanto il passaggio che le Istituzioni oggi sono chiamate a compiere per consentire il salto di qualitĆ  indispensabile a un settore che fornisce un servizio pubblico senza pesare sulle casse dello Statoā€.

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