Il Covid abbatte del 45 per cento il numero delle ricerche di viaggi in autobus sul portale Checkmybus. Il dato è uno tra i tanti inseriti nell’ultimo “Rapporto sul mercato italiano delle autolinee” realizzato dal Traspol in collaborazione con Checkmybus, approdato alla sua ottava edizione. Un documento che fotografa l’andamento di ricerche e prezzi durante il 2020, candidandosi così a evidenziare come l’epidemia di COVID-19 ha avuto un impatto sul trasporto su autobus a lunga distanza in Italia.

Il lavoro è stato presentato nell’ambito di un webinar del Mobility Lab il 16 aprile. Tra i relatori, oltre al professor Paolo Beria del Politecnico di Milano, autore dello studio, Lorena di Nato di Checkmybus e le aziende Flixbus, MarinoBus e Simet.

Mercato delle autolinee nel 2020, ricerche giù del 45 per cento

In base alla serie di studi realizzati dal Traspol insieme a Checkmybus, «Il mercato è cresciuto notevolmente negli anni passati. Nel 2020 ci si sarebbe aspettata una ulteriore crescita, abbozzata nel mese di gennaio. A causa della pandemia e delle restrizioni, Il numero delle coppie origine – destinazione ricercate ha invece mostrato un calo del 45% nel 2020 rispetto al 2019. La stagione estiva è andata leggermente meglio degli altri mesi, ma i mesi di luglio e agosto sono risultati praticamente paragonabili a gennaio (invece che 3-4 volte superiori)».

mercato autolinee 2020

Calano i viaggiatori donne e over 44

Tra gli elementi di interesse dello studio, il fatto che nel 2020 si è modificata la proporzione tra uomini e donne (le donne hanno viaggiato meno). «Gli utenti più «maturi», che negli anni erano cresciuti rispetto alla fascia di utenti di 18-24 anni, sono tornati a calare nel 2020. La quota di viaggiatori sopra i 44 anni che era stata relativamente stabile negli ultimi anni è diminuita del 5% nel 2020, a causa del maggior fattore di rischio percepito».

Mercato delle autolinee 2020, il rapporto con il ferroviario

Degno di nota il fatto che «le rotte che hanno “sofferto” un po’ meno sono quelle brevi (inferiori a 400 km), aumentando il loro peso relative». Sono crollate, naturalmente, le rotte verso gli aeroporti. La tratta Napoli-Bari (Puglia-Campania) ha resistito meglio per mancanza dei treni diretti. Sono cresciute anche le tratte da/verso la Calabria, per mancanza di alternative con altre modalità di trasporto.

«Sono di fatto scomparse le rotte lunghe. Il mercato 2020 è solamente fatto da rotte brevi, quasi tutte biregionali», ha illustrato il professor Beria.

Per quanto concerne le aziende: «Una crisi di questo tipo potrebbe spingere verso una concentrazione verso un’organizzazione in meno aziende di dimensioni più grandi»

I prezzi? Aumentati del 50 per cento

E i prezzi? Il rapporto evidenzia un «Incremento dei prezzi nel solo secondo semestre del 2020 di oltre il 50% rispetto al secondo semestre del 2019: dovuto essenzialmente alla combinazione di meno domanda e capacità ridotta. I prezzi sono aumentati ma non raddoppiati». L’aumento medio dei prezzi è del 50 per cento. Insomma: le aziende hanno avuto la capacità dimezzata, ma non hanno raddoppiato i prezzi.

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Flixbus: come cambierà la conformazione del network

«Il turismo business sarà sicuramente penalizzato, nel nostro caso riceviamo principalmente clientela leisure, gente che viaggia per svago, e siamo convinti che questa clientela tornerà presto a muoversi», così il country manager di Flixbus Italia Andrea Incondi. Che ha proseguito: «Cambierà il modo di viaggiare: più turismo domestico, più spostamenti verso piccoli borghi. Dobbiamo essere attrezzati a rivedere il nostro network, offrendo più destinazioni e più vicine».

Capitolo autostazioni: «Tanti territori vogliono investire in autostazioni moderne, intermodali, efficienti. Bisogna solo fare in modo che nel PNRR vengano dedicati dei fondi a progetti di questo tipo».

Natale Chierico, direttore d’esercizio di MarinoBus: «È importante che lo Stato ci dia una mano per poter ammortizzare i costi che abbiamo sostenuto in questo tempo. I fondi fin qui stanziati sono insufficienti.

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