di Gianluca Celentano (conducente di bus)

L’ultimo i6 è arrivato a destinazione, coronamento di un “pacchetto” da ben 6 unità di granturismo Irizar. Così si rinnova la flotta di Busnelli, azienda familiare oggi guidata da Alberto Busnelli, che si alterna con gli altri conducenti alla guida di una flotta che conta su 18 macchine sempre aggiornate. I marchi sulle calandre? Man, Iveco, e naturalmente Irizar.

La consegna dell’ultimo Irizar i6

L’ultimo ordine di Busnelli, giunto a compimento poche settimane fa, è stato proprio quello di sei Irizar i6 con manutenzione inserita nel pacchetto d’acquisto. L’ultimo del drappello è stato consegnato dai rappresentanti di Irizar Italia Adriano Eandi e Antonio Bornacci. E’ da capire a quale autista sarà assegnata la new entry di Irizar, ma considerata la passione sono diversi i pretendenti che vorrebbero mettere le mani su questo prestigioso volante.

Busnelli, dalle merci alle persone

Mi si permetta di spendere qualche parola sulla storia della società Busnelli. Nel lontano 1924 è stata soprattutto la passione per il mezzo motorizzato a convincere Gaetano Busnelli ad avviare una piccola società di trasporto merci con sede in via Kramer a Milano. La passione per i motori contagiò anche, appena maggiorenne, il figlio Venanzio il quale allargò le attività aziendali al trasporto viaggiatori. Una scelta vincente: oggi la Busnelli Viaggi non si occupa più di merci ma è ben conosciuta nel mondo del noleggio d’autobus con conducente.

Busnelli, ricordando Venanzio

Nonostante sia molto radicata al territorio milanese, non è difficile incontrare gli autobus Busnelli anche nel resto d’italia piuttosto che in giro per l’Europa, con i cani levrieri aerografati sui lati dei mezzi. Infatti Venanzio, con il quale ho collaborato a lungo, è sempre stato un grande appassionato di animali e soprattutto di cani, e nel suo ufficio è ancora presente un longevo pappagallo verde che lui chiamava “il piccione” il quale qualche volta si esibisce in simpatiche ma colorite parole che mantengono allegri gli autisti tra un servizio e l’altro. Era davvero un buon uomo estremamente simpatico Venanzio, anche se a prima vista poteva risultare un po’ brusco. Spesso mentre svolgevo la linea, lo incontravo in via Ortica, subito dopo il cavalcavia, a bordo del suo Volvo “doppio” color verde. Il suo saluto e sorriso rimarranno sempre con me. Il progetto, a voce di Alberto è di arrivare a quota 23 autobus, giorno della scomparsa dell’amico Venanzio. Un pensiero speciale va anche a sua mamma Graziella, simpaticissima e sempre presente all’uscita quotidiana dei bus.

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