Gli attuali autobus elettrici, salvo alcune eccezioni, nulla hanno a che fare con quelli che saranno in produzione nel 2025. Che gli autobus elettrici siano destinati a conquistare il mercato del trasporto pubblico urbano non ci sono dubbi. Ma non nella forma a cui siamo abituati. Lo scenario attuale dello sviluppo degli autobus elettrici sta ponendo gli operatori del tpl verso una serie di scenari non ancora ben definiti e non completamente compresi…

Il testo qui pubblicato è un breve estratto di un lungo contributo firmato da Andrea Bottazzi, responsabile manutenzione automobilistica di Tper. Il servizio completo sarà pubblicato sul numero di luglio-agosto di AUTOBUS.

autobus elettrico alstom aptis

Autobus elettrici, il futuro è già segnato…

È certo che, come indicano chiaramente la direttiva 94/2014, le indicazioni di COP 21 e gli studi sulla mobilità con concentrazione del 50% della popolazione tra 20 anni nelle aree urbanizzate, è necessario pensare ad un trasporto basato su tecnologie a zero emissioni nelle aree urbane densamente popolate. Ad esempio, anche sull’onda di questa indicazione macroeconomica, Tper spa ha in esercizio, al momento, 101 veicoli elettrici (su 1142), di cui 95 filosnosdati (di 4 diverse forniture) da 18 m e ha riaperto le filovie nel lontano 1990. Sono operativi anche 6 minibus elettrici a batteria con ricarica over night, oltre a 59 autobus ibridi di varie tipologie.

Nel 2025 gli autobus elettrici saranno tutta un’altra cosa

Insomma: il trasporto pubblico nelle aree urbane densamente popolate sarà basato sulla trazione elettrica con orizzonte 2025 e 2030.
Però, come confermato da tutte le Agenzie Pubbliche che si occupano di contratti di servizio di tpl con gli operatori tpl (Olanda, UK, Danimarca, Francia, Belgio, …), gli attuali autobus elettrici, salvo alcune eccezioni, nulla hanno a che fare con quelli che saranno in produzione nel 2025. Principalmente per due motivi. Innanzitutto, le batterie non saranno più quelle attuali ma saranno molto più performanti. Costi e potenzialità delle batterie hanno rispettivamente una riduzione ed uno sviluppo quasi quotidiano. In secondo luogo, il layout degli autobus elettrici non sarà più derivato da quello degli autobus diesel. Al contrario, saranno realizzati autobus con layout specifici che sfrutteranno le caratteristiche della trazione elettrica, offrendo per esempio molto più spazio interno grazie al minore ingombro dei motori asincroni (che richiedono anche minore manutenzione) sulle ruote motrici.

L’Alstom Aptis prefigura il futuro degli autobus elettrici

Tra i modelli di autobus elettrici che sono in fase di sperimentazione, l’Aptis di Alstom rappresenta un esempio di autobus progettato specificatamente per la trazione elettrica. Il veicolo, infatti, presenta un layout completamente diverso dagli autobus attuali e una motorizzazione che non prevede più una catena cinematica tradizionale. L’Aptis è un prodotto in fase di inserimento associato al sistema di ricarica conduttiva in linea sempre di Alstom denominato Srs.

Gli autobus elettrici odierni? Destinati all’obsolescenza…

L’esito di questa evoluzione futura, ma già certa, sarà che tutti i modelli di autobus elettrici attualmente in servizio saranno presto sistemi fuori produzione, con gravi rischi di obsolescenza tecnologica precoce e di reperibilità dei ricambi, e con costi molto importanti nel caso di manutenzioni straordinarie come la sostituzione delle batterie. Se per ridurre i rischi nel corso del progetto pilota è stato acquistato anche il servizio di full service, questi costi importanti saranno un onere sistematico, molto alto e per molti anni, per mantenere una tecnologia già obsoleta che permetterà autonomie di servizio non accettabili. L’unico aspetto positivo è che nel corso di questi diversi progetti pilota gli operatori tpl possono acquisire competenze nella gestione di flotte di autobus elettrici. Questo sarebbe importante per la gestione delle grandi flotte future di autobus elettrici, che certamente andranno in servizio nel periodo 2025-2030.

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