di Gianluca Celentano (conducente bus)

La giunta regionale di Nicola Zingaretti nel Lazio ha deciso per il via nel mese di ottobre ad un esperimento che coinvolgerà i conducenti Cotral, la partecipata di servizio pubblico; una delle più grandi realtà di tpl in Italia. Forse in previsione delle prossime elezioni,  Zingaretti esulta su twitter scrivendo: «ce l’avete chiesto, l’abbiamo fatto». La novità consiste nel conferimento dell’articolo 357 del codice penale ai conducenti di linea, previo giuramento, rivestendoli successivamente (per le sole funzioni di verifica, controllo e sanzione) dello status di pubblico ufficiale che di fatto equivale alla qualifica di polizia amministrativa. Ma come abbinare la guida ai verbali?

Entusiasmo, dubbi e perplessità

Il progetto è allettante e oltre all’impiego del personale già assunto, si spera sia seguito anche da assunzioni senza preclusivi limiti di età. Tra gli autisti la novità genera entusiasmo ma anche non pochi dubbi e  domande, in special modo tra i conducenti più anziani. Qualcuno infatti, a ragion veduta, traduce questa  novità come una valorizzazione della figura del conducente – giuridicamente lo è in effetti – soprattutto dopo anni  in cui la dignità lavorativa è venuta meno nel settore. Qualcun altro afferma che nelle grandi aziende ci sono sempre stati i vtv, cioè i verificatori di titoli di viaggio; attività affidata ai conducenti più anziani ed esperti. Devo anche ammettere che un’idea simile, ma riferita al problema del traffico caotico privato,  era venuta anche a me quando mi occupavo di tpl, soprattutto quando osservavo  impotente le moltissime scorrettezze  del traffico automobilistico in assenza di vigili.

Ma le domande in merito non cessano; qualcuno chiede coerentemente e con perplessità come si possa guidare e verbalizzare nello stesso tempo, oppure se l’attività di controllo preveda delle squadre di conducenti con un turno extra guida o a straordinario. Anche gli interrogativi su remunerazione e rischi annessi a questa qualifica e funzione non sono pochi. Ad ora possiamo dire che Zingaretti  ha confermato che una percentuale di guadagno per i verbali rilevati e pagati  finirà nelle tasche dei conducenti.

Lavoro diversificato, lavoro attento

Non sono in pochi a sostenere questa tesi, che di fatto contrasta la routine dei mestieri ripetitivi tipo la linea urbana; infatti l’alternanza della mansione  sempre rigorosamente su base volontaria, offrirebbe possibilità di impiego sulle linee interregionali piuttosto che in  mansioni nell’ ufficio movimento ma, se questa novità di Zingaretti è una svolta,  entro la fine dell’anno i colleghi potranno distaccarsi dalla guida per i compiti di controllo.

Manovra politica o inizio di un reale cambio di rotta a nostro favore? Consentitemi una premessa: il pagamento del titolo di viaggio dovrebbe essere un obbligo morale e civile per gli utilizzatori del servizio pubblico, ma non dimentichiamoci degli indigenti e disoccupati i quali è bene ricordare, hanno anch’essi il diritto alla libera circolazione sul territorio.  Non vorrei che questo esperimento finisse per colpire solo i più sfortunati della nostra società civile.

Sono tanti  problemi del tpl

L’iniziativa di per sè è buona anche perché accende i riflettori sul nostro settore – da anni  sottovalutato – ma non è solo il fenomeno dei “portoghesi” a danneggiare il bilancio delle aziende, lo è anche il traffico e le soste selvagge delle auto, che spesso  rallentano i bus facendo preferire ancora una volta l’uso del mezzo privato a quello pubblico. Forse, ancora più incisivo sarebbe associare la qualifica di pubblico ufficiale con una delega prefettizia riguardante qualche articolo del codice della strada (come gli ausiliari della sosta) cosicché i conducenti abilitati, oltre ai biglietti potrebbero controllare meglio di un autovelox  i divieti di sosta o le manovre pericolose impunite. Proviamo ad immaginare, così facendo, il volume dei ricavati, un traffico più disciplinato e non per ultimo magari, un maggior rispetto verso i conducenti. Le soluzioni per una maggior  efficienza e appetibilità del  tpl non mancano; forse però a mancare ancora una volta  sono gli investimenti e i fondi ma anche una cultura  sull’uso  del mezzo pubblico.

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