di Gianluca Celentano

Quanto è importante l’educazione quando lavori con il pubblico? La risposta è scontata, molto. Addirittura in molte aziende ai conducenti prima dell’assunzione viene sottolineato un concetto: Voi siete il biglietto da visita dell’azienda“.

Il video di Roby Merlini

Seppur sia vero che è l’esperienza a farti capire al volo con chi hai a che fare, è altrettanto assodato che il bon ton non è un patrimonio di tutti. In particolare quando ricevi inutili provocazioni da parte dei passeggeri. Qualcuno riesce a stemperare le tensioni con la sua spiccata simpatia o utilizzando battute umoristiche, altri tacciono e incassano, altri ancora rispondono in maniera tecnica, qualcuno, invece, entra in polemica e parte a ruota libera.

In realtà l’antidoto migliore è incassare senza tentare risposte che potrebbero innescare altre provocazioni ancor meno gestibili dal personale impegnato alla guida. Un’altra soluzione, purtroppo non sempre realizzabile, è disporre di un posto di guida isolato dal resto dei viaggiatori.

Noi stessi siamo la causa?

Diversi attacchi al personale conducente arrivano da incomprensioni e mancanze nei servizi, situazioni delle quali l’autista non è il diretto responsabile, ma il capro espiatorio a cui indirizzare puntualmente ogni colorita offesa.

Va detto che non è sempre così e le cose cambiano fra tpl e noleggio. A chi gioverebbe intraprendere un viaggio di qualche giorno in perenne tensione con il conducente? Nel trasporto locale invece, dove non ci sono i tempi per far nascere un rapporto di fiducia e simpatia, le cose sono ben diverse.

Quello che molti conducenti contestano sono le “cattive abitudini” che qualche collega concede per quieto vivere durante un viaggio. Al tal proposito gli stessi colleghi ribadiscono che in molte situazioni sono proprio gli autisti a deteriorare il mestiere con il loro comportamento. In altri casi qualche piccola società esercita pressioni sui propri  autisti affinché assecondino richieste alquanto opinabili. Il concetto più diffuso tra chi accetta certi diktat dalle società è la paura di incrinare (in che modo?) un rapporto di lavoro. Questo avviene perché conducenti e aziende pensano sostanzialmente a se stessi creando confusione nelle regole  per i passeggeri e un totale imbarazzo in  quei conducenti che invece seguono una corretta etica.

Il feedback delle società

Se l’autista rappresenta l’immagine dell’azienda non c’è da stupirsi se oggi sui social o nei piazzali, anche gli autisti creino un feedback sulle aziende. Il metaforico biglietto da visita è quindi ambivalente e, nel caso delle società di autoservizi, riguarda non solo la parte economica, ma anche la corretta pianificazione di un noleggio, l’utilizzo degli hotel, le pause, i riposi e tanto altro ancora. Sgarrare su questi punti può significare rimanere senza conducenti. Inutile poi chiedersi perché gli autisti scappino. Sono tutti aspetti che anche la migliore regolamentazione del nostro mestiere non potrebbe cambiare se a cambiare per prima non sarà la mentalità di alcuni conducenti e società.

In primo piano

Mercedes eCitaro Fuel Cell, l’idrogeno per un’autonomia…alle Stelle

Il lancio ufficiale è arrivato alle porte dell’estate 2023, quando Daimler Buses scelse il palcoscenico del Summit UITP di Barcellona per la premiere mondiale del suo primo autobus a idrogeno, il Mercedes eCitaro Fuel Cell, in versione articolata da 18 metri. Si tratta di fatto di un’evoluzione dell...

Articoli correlati

Fiat Iveco 421A, quando il bus diventa leggenda

Tra i numerosi autobus che ho guidato nel mio percorso con il trasporto pubblico locale, ce n’è uno che rimane particolarmente impresso nei miei ricordi: il Fiat Iveco 421A, seppur anche con l’U-Effeuno ci siano ricordi interessanti. Non posso dimenticare quei lunghi tragitti da Lambrate a Piazza Sa...

WC e oggetti smarriti sui bus: storie e curiosità dal volante

di Gianluca Celentano, conducente bus Quando piove, dimenticare l’ombrello a bordo del bus è una cosa normalissima. Credo di aver trovato almeno un centinaio di ombrelli dopo un turno di servizio, in circa 28 anni di guida. Ma non ci sono solo gli ombrelli: la lista degli oggetti smarriti è davvero ...