«O cambiano gli orari delle città, o si resterà in coda». Il direttore generale di Atm Arrigo Giana ha delineato in un’intervista al Corriere gli scenari per la gestione del tpl all’ombra della madonnina. Dove, oggi, i mezzi viaggiano in media al 20 per cento della capienza. C’è ancora un 10 per cento su cui ‘giocare’. La prova del nove sarà a settembre, chiarisce Giana.

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Fino al 30 per cento di capacità col distanziamento

«Atm è al 20 per cento di passeggeri, ossia tra i 300 e i 350mila sull’intera rete – si legge sul Corriere -. Il 4 maggio eravamo intorno al 12. È una crescita costante. Nei prossimi giorni arriveremo intorno al 22. Siamo comunque ancora sotto il limite. Il metro di distanziamento ci consente una capacità che va dal 25 al 30 per cento e quindi possiamo ancora incrementare il numero di passeggeri. Poi si arriva a un punto in cui le persone o si diluiscono nelle fasce di morbida o negli orari di punta non ci stanno più».

Atm si sta attrezzando con sistemi di conteggio automatico ai tornelli della metropolitana e con la predisposizione di contapersone sui mezzi di superficie. «Per settembre stiamo sviluppando un app che avvertirà in tempo reale gli utenti se un mezzo è affollato o meno», ancora Giana.

In crisi il modello del tpl europeo

Il distanziamento ha chiaramente ricadute importanti sui conti di Atm. «Se questi numeri vengono proiettati nel lungo periodo non ce la facciamo. A oggi, i ricavi segnano meno 90 milioni rispetto ai 400 preventivati. Il tema dei conti come ha detto l’assessore Tasca è molto preoccupante. Non è che non regge Atm, non regge il sistema dei trasporti a livello europeo. Questa fase sta in piedi solo grazie a manovre emergenziali, ma noi dobbiamo capire come gestire la situazione successiva».

«A settembre, con la riapertura delle scuole, ci sarà la prova del nove… quando satureremo la capacità dell’ora di punta l’unico modo per salire sui mezzi di trasporto sarà utilizzare altri orari», ha proseguito Giana.

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