L’erede di Atm Alessandria? È Line (con Amag). Esclusa Tper
Tper presenta un’offerta insufficiente, Atm Alessandria va a Line, in cordata con Amag Mobilità. È l’azienda lodigiana, in ogni caso, a ricoprire il ruolo di socio di maggioranza della nuova società costituita ad hoc (detiene l’85 per cento delle quote). Pare avviarsi verso l’epilogo l’intricata vicenda che ha coinvolto l’azienda di trasporti piemontese, dichiarata fallita […]
Tper presenta un’offerta insufficiente, Atm Alessandria va a Line, in cordata con Amag Mobilità. È l’azienda lodigiana, in ogni caso, a ricoprire il ruolo di socio di maggioranza della nuova società costituita ad hoc (detiene l’85 per cento delle quote). Pare avviarsi verso l’epilogo l’intricata vicenda che ha coinvolto l’azienda di trasporti piemontese, dichiarata fallita l’estate scorsa. L’operazione ha richiesto un esborso di 4,7 milioni di euro.
Amag Mobilità, partner cercasi…
Il futuro di Atm Alessandria, dopo il fallimento, è stato affidato a un bando pubblicato a cavallo tra 2016 e 2017. A garantire il servizio è rimasta Amag Mobilità, che ha affittato il ramo d’azienda. Impossibilitata, per ragioni finanziarie, a farsi carico da sola dell’acquisto di Atm, Amag ha aperto il “casting” per la ricerca di un partner industriale solido con cui presentarsi alla gara e far fronte alla spesa per rilevare Atm. Le prime voci parlavano di un interessamento di Busitalia, che infatti ha dimostrato interesse insieme a una rosa di altre aziende: Line, Bus company di Saluzzo, Arfea di Alessandria, Gtt di Torino, Tper dell’Emilia Romagna.
…trovato: è Line
Eccoci all’epilogo: l’altro ieri, di fronte al curatore fallimentare, Amag Mobilità e Line Pavia si sono aggiudicate la gara per acquisire la fallita Atm. Le due hanno superato la concorrenza di Tper, unica rimasta in lizza dopo il ritiro degli altri contendenti. Peccato che l’offerta presentata dall’azienda emiliana è stata giudicata insufficiente. Motivo per cui la nuova società, che ha la Line come socio di maggioranza (85 per cento), ha trovato il semaforo verde. Ora dovrà superare l’ultimo scoglio: l’approvazione definitiva del Tribunale fallimentare. Insomma: dal primo aprile la nuova realtà sarà operativa. Per quanto riguarda lo schema di governance, i patti parasociali non sono ancora stati resi noti.
Coi lavoratori tante questioni aperte per Line, almeno nelle fasi iniziali, non mancheranno le “grane”. L’ex Atm le lascia in eredità, infatti, oltre 200 dipendenti con una serie di vertenze in atto, tra cui alcune relative ai tfr e alle ferie non godute. Si aprirà una trattativa con le organizzazioni dei lavoratori per la definizione della contrattazione di secondo livello.