Ventitre nuovi bus per un sistema di mobilità sostenibile. L’operazione prevista nel 2017 inizia prendere forma. Il programma finanziato attraverso i fondi Cipe punta all’efficientamento del servizio Tpl su gomma con l’adeguamento del parco veicolare in chiave sostenibile, ha iniziato il suo iter attraverso l’ adozione di un atto che avvia la procedura di gara. Un bando da circa4 milioni di euro che potenzia il parco mezzi di Atam che nel corso degli ultimi anni è stato rivoluzionato tanto che l’ Azienda metropolitana di servizio pubblico dispone di una delle flotte più grandi del Paese (in termini di chilometri). Ma non bastano i mezzi per migliorare il servizio. Serve anche un manto stradale adeguato, magari senza le buche ricordano Beirut, senza i crateri che si aprono nell’asfalto in tantissime delle strade che i mezzi percorrono; anche un organizzazione del servizio capillare.

Atam, in arrivo 23 nuovi bus

Ad oggi infatti per i nuovi bus sono stati necessari diversi interventi di manutenzione, tanto che i chilometri percorsi mal si conciliano con le reali condizioni dei mezzi. Non solo serve rivedere il programma di esercizio ormai superato rispetto alle reali esigenze della città. Passaggi chiave per il vero salto di qualità. Ci sono correttivi da adottare tanto in termini di orario che in termini di corse. Del resto il programma attuale è stato concepito ed elaborato negli anni Sessanta. Qualche decennio addietro si era tentato di mettere mano a questa necessaria operazione. Era il 2006 ma allora per farlo sarebbero stati necessari nuovi mezzi e una pianta organica più ricca, soprattutto di conducenti. Le condizioni allora non c’eran o. Adesso invece si potrebbe riprendere quell’ idea. Insomma le tessere del mosaico per rilanciare l’Azienda di trasporto pubblico ci sarebbero, ma servono delle scelte chiare. Un esempio? Non può più essere rinviata un’ altra operazione chiave: la nomina del direttore. Una figura tanto preziosa da essere prevista espressamente dalle disposizioni normative. Nona caso più volte è stato chiesto da parte dei lavoratori tanto all’ Azienda che al Comune (in qualità di socio) di provvedere. Impegno in questa direzione che i vertici dell’ amministrazione avevano assunto anche nel corso di un incontro in Prefettura.E poi ci sarebbe il piazzale da ultimare: dove si parcheggerebbero i bus nuovi? L’ Ente intanto ha pubblicato una manifestazione di interesse per nominare il rappresentante di Palazzo San Giorgio in seno al consiglio di amministrazione della società che conta trai suoi soci anche la Città Metropolitana. Un percorso di rilancio in cui anche il servizio navetta istituito per far fronte alla rivoluzione dell’ isola pedonale lungo Corso Matteotti, potrebbe diventare utile. Il cittadino infatti attraverso le corse gratuite del ” Levae porta”, potrebbe riscoprire il servizio di trasporto pubblico. Come dire anche se viene” bocciata”l’ operazione isola pedonale potrebbe generare un effetto collaterale utile: riportare i cittadin ia scegliere una mobilità sostenibile. Progetti ambiziosi per il futuro, che però devono farei conti con la realtà. Oggi il 65% del servizio viene finanziato dalla Regione attraverso le risorse del Tpl, il resto deve reperirlo l’ Azienda attraverso la sosta e attraverso i biglietti ed abbonamenti. Voci che devono crescere e possono farlo solo migliorando la qualità del servizio, ma a patto che il trasporto pubblico sia efficiente ed affidabile.E per esserlo non bastano solo mezzi nuovi.

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