Atac, l’autorità della concorrenza contro l’affidamento in house
Atac, per l’affidamento in house la strada si complica. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha firmato un parere inviato (il 31 ottobre) al comune di Roma in cui il Campidoglio viene invitato a valutare con estrema attenzione la sussistenza dei requisiti formali e sostanziali per un nuovo affidamento in-house del servizi di trasporto pubblico […]
Atac, per l’affidamento in house la strada si complica. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha firmato un parere inviato (il 31 ottobre) al comune di Roma in cui il Campidoglio viene invitato a valutare con estrema attenzione la sussistenza dei requisiti formali e sostanziali per un nuovo affidamento in-house del servizi di trasporto pubblico locale ad Atac. Stesse considerazioni valgono per una eventuale proroga dell’attuale affidamento.
Il concordato si basa sull’affidamento
Il parere Agcom pone un grosso grattacapo alla giunta Raggi, che ha impostato il concordato di Atac preventivando il proseguimento del servizio di tpl nelle mani della municipalizzata. Lasciando le parole alla nota dell’Agcm, «La motivazione dell’intervento va trovata nel fatto che dagli elementi acquisiti è emerso come la valutazione della proposta di concordato preventivo in continuità aziendale per Atac si baserà necessariamente sulla possibilità che la società di proprietà del Comune di Roma Capitale continui a svolgere il servizio di trasporto pubblico locale anche oltre l’attuale scadenza del 3 dicembre 2019».
Proroga? Fuori luogo
Il parere si sofferma sull’eventualità di proroga dell’attuale affidamento: «Quanto alla proroga, l’Agcm ritiene che, al momento, e nonostante la situazione di grave crisi economica e finanziaria in cui versa Atac, non sussistano le condizioni di emergenza o di pericolo imminente di interruzione di servizio che giustifichino questo tipo di intervento. In particolare, il lungo periodo che ancora ci separa dalla scadenza dell’attuale affidamento (pari a due anni) rappresenta un lasso di tempo sufficiente per il Comune di Roma Capitale per organizzare il servizio senza il ricorso a misure urgenti».
Un nuovo affidamento? Contro le leggi europee
L’alternativa alla proroga, tenuta fuori dal tavolo finora l’ipotesi gara, è un nuovo affidamento in house: l’autorità «ha ricordato al Comune di Roma Capitale come sia un prerequisito ineliminabile, anche nell’ambito di una procedura di concordato preventivo in continuità, l’ancoraggio ai criteri formali di matrice europea ed agli obblighi motivazionali previsti sia dalla disciplina settoriale sul trasporto pubblico locale sia dalle norme generali sui servizi pubblici locali».