Atac, dopo le fiamme serve nuovo ossigeno
A distanza di pochi giorni dal primo caso di incendio scoppiato venerdì scorso a bordo di una vettura di Atac sulla linea 51 nei pressi del Colosseo e da quello di lunedì ad un bus della linea 44 andato bruciato a Monte Mario, anche ieri un autobus di linea della municipalizzata capitolina ha preso fuoco. […]
A distanza di pochi giorni dal primo caso di incendio scoppiato venerdì scorso a bordo di una vettura di Atac sulla linea 51 nei pressi del Colosseo e da quello di lunedì ad un bus della linea 44 andato bruciato a Monte Mario, anche ieri un autobus di linea della municipalizzata capitolina ha preso fuoco. L’incendio in questo caso è scoppiato nel vano motore del mezzo; pian piano le fiamme si sono propagate all’interno del bus e una colonna di fumo nero ha avvolto definitivamente il mezzo. Fortunatamente, ancora una volta, non ci sono state ripercussioni su passeggeri o personale di guida, dato che l’autobus si trovava fermo in sosta al capolinea di piazza Balsamo Crivelli a Casal Bruciato. A questo punto viene da chiedersi, con casi così ravvicinati nel tempo, come mai gli autobus di Atac vanno a fuoco? La ragione è da ritrovarsi nelle pessime condizioni in cui versano i mezzi della società di trasporto pubblico, che quotidianamente subiscono guasti e sentono l’età e i chilometri percorsi. Una situazione che forse è arrivata al suo culmine e che deve essere risolta al più presto, a cui Francesco Micheli, direttore generale fresco di nomina, dovrà a breve trovare soluzione. In attesa dei primi 100 nuovi autobus che entreranno in servizio già dal prossimo gennaio 2016.