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La vicenda di Atac tiene banco ormai da giorni: la più grande azienda di TPL del Paese è allo stesso tempo quella con maggiori perdite accumulate. Sull’argomento è intervenuto il Presidente di ANAV, Nicola Biscotti, che ha ribadito come il ricorso a gestioni in house difficilmente si rivela essere una scelta sostenibile nel lungo periodo. Biscotti guarda invece al modello londinese – si legge nella nota rilasciata da ANAV – che “coniuga unitarietà di programmazione e rete con un sistema incentivante di concorrenza comparativa, tramite gare per l’aggiudicazione di più lotti di servizio di dimensioni tarate sull’analisi dei flussi di traffico a lasciando alla valutazione degli operatori la scelta se competere per uno o più lotti”. Occorre in sostanza ripensare i modelli di gestione aziendale dei servizi di trasporto pubblico locale, nonché un insieme di norme che regolamentino il settore, con un nuovo decreto legge atteso da tempo. Biscotti lancia infine un appello alle istituzioni, che dovrebbero prendere “finalmente atto della inesistenza di economie di scala nel settore, ed anzi della presenza di forti e progressive diseconomie al crescere delle dimensioni aziendali sopra soglie piuttosto contenute ed abbandonino definitivamente ricette errate” in favore di un’aggregazione industriale di successo.

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