200 milioni di euro al mese di perdite a causa di un crollo di passeggeri quantificabile in 400 al mese. Sono alcuni dei numeri messi nero su bianco dall’ufficio studi e ricerche di ASSTRA nel suo Documento di posizione appena pubblicato, dal titolo “Covid-19. Gli impatti sulle imprese di trasporto pubblico locale e scenari futuri“.

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asstra trasporto pubblico coronavirus

Coronavirus e trasporto pubblico, aprile sarà peggio di marzo

«Nel mese di marzo 2020 l’effetto COVID-19 ha determinato un crollo verticale della domanda di mobilità pubblica (-80%) e dei ricavi da biglietti e abbonamenti (-74%). Tale situazione, come rilevato da indagini dirette, è destinata a peggiorare nel mese di aprile 2020. La perdita di ricavi da traffico media mensile è stimabile, a livello medio nazionale, in oltre 200 milioni di euro», si legge nel documento ASSTRA, focalizzato su scenari e conseguenze dell’impatto del Coronavirus sul trasporto pubblico. L’analisi si basa su dati tratti dai questionari che sono stati inviati il 6 aprile 2020 a tutte le aziende associate ad ASSTRA. Hanno risposto in 67.

Trasporto scolastico e turistico, buio profondo

Ma il tpl è solo un tassello del mosaico di attività svolte da tante aziende di trasporto in autobus. In altri ambiti la contrazione è ben maggiore. «Le attività per il trasporto scolastico e turistico su autobus sono ferme dall’inizio dell’emergenza a seguito della chiusura delle scuole, della cancellazione dei viaggi in gruppo e della sospensione delle gite scolastiche. Le aziende dichiarano una perdita media dei ricavi pari al 87%. Per non parlare dei ricavi derivanti dalla gestione della sosta, attività nella maggior parte dei casi redditizia per le aziende, che hanno registrato una diminuzione media pari al 72%».

Sarà un mondo nuovo, anche per il trasporto pubblico

Mentre l’organizzazione della Fase 2 richiama l’attenzione di buona parte del paese, ASSTRA dichiara, come si legge nel documento «Sarebbe un errore immaginare di rispondere solamente alle esigenze immediate di natura finanziaria e settoriale e non fare lo sforzo di proporre un approccio sistemico ad un mondo che sarà nuovo da molti, se non da tutti i punti di vista. Il dibattito al quale si sta assistendo in questi giorni potrebbe concludersi con misure settoriali ed emergenziali, o con soluzioni che, a medio termine riportino le lancette dell’orologio della storia a modalità lavorative e di relazione sociale pre Covid 19. Sembra volersi dotare il Paese di piani che prevedano nella cosiddetta stanza dei bottoni soluzioni emergenziali pronte all’uso.

Riteniamo invece che sia indispensabile, vista l’esperienza che stiamo attraversando, trasformare in senso positivo lo straordinario che stiamo vivendo, in una nuova ordinarietà, proponendo al Governo un nuovo patto sociale, non con proposte esclusivamente di settore, ma unendo in uno sforzo comune tutto il sistema produttivo e le istituzioni di formazione scolastica e universitaria».

ASSTRA, le proposte per la ripartenza

Ma ecco le proposte formulate da ASSTRA per la ripartenza. Per quanto riguarda la fase emergenziale, l’associazione, tra le varie idee messe in chiaro nel documento, propone di «Definire un ripensamento globale dei servizi che tenga conto sia del reale potenziale di mobilità oggi disponibile, sia di una diversa e nuova organizzazione della vita lavorativa, della vita scolastica e di tutti quei settori che devono ripensare modelli produttivi che garantiscano la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori nella ripartenza, da perseguirsi attraverso un ridisegno degli orari delle città e dei territori e una transizione dall’integrazione modale all’integrazione tra il sistema di trasporti e il sistema produttivo». «Utilizzare le opportunità offerte dai servizi a chiamata» figura tra gli spunti messi in campo dall’organizzazione datoriale.

ASSTRA, le proposte economiche

E dal punto di vista economico? A seguire riportiamo, in forma integrale, le proposte targate ASSTRA:

  1. Istituire un fondo statale con una dotazione iniziale di 600 milioni di Euro per compensare le minori entrare per ricavi da traffico e i maggiori costi imputabili alla gestione della crisi, al netto dei conguagli necessari per tener conto dei minori costi di produzione sostenuti (costi per la trazione, ammortizzatori sociali);
  2. Reintegrare la dotazione patrimoniale del Fondo di Solidarietà TPL in misura corrispondente alle risorse dallo stesso erogate per la causale Covid-19 e stanziare risorse aggiuntive per la copertura delle misure di sostegno al reddito e per periodi ulteriori rispetto alle 9 settimane previste dal DL n. 18/2020;
  3. Per un periodo di un anno dalla data di avvio delle misure di contenimento del virus Covid-19, incentivare e finanziare la stipula di contratti di solidarietà in modo da fronteggiare la necessaria gradualità nella ripresa dei servizi di trasporto pubblico locale fino al ripristino della normale programmazione;
  4. Introdurre meccanismi di indicizzazione del Fondo Nazionale Trasporti e ripristinare la dotazione 2019 per avviare un processo di rafforzamento duraturo e strutturale del settore e parallelamente istituire un fondo statale per assicurare anche nelle Regioni a statuto speciale e Province autonome continuità e stabilità del concorso finanziario pubblico;
  5. Dare sollievo finanziario alle aziende anche attraverso l’anticipazione entro Giugno dell’80% del Fondo nazionale trasporti e dei Fondi per le Autonomie Speciali legati al finanziamento dei CCNL pregressi;
  6. Attuare quanto richiesto dagli enti affidanti in sede di Conferenza Unificata al fine di escludere in sede di prima applicazione l’obbligo di cofinanziamento previsto dal PSNMS per l’acquisto di autobus dando facoltà ai soggetti beneficiari di scegliere la modalità di alimentazione dei mezzi da acquistare;
  7. Posticipare la riduzione delle agevolazioni fiscali per l’accisa sul gasolio per autotrazione per i veicoli Euro III ed Euro IV al secondo anno successivo all’entrata in vigore del Piano strategico della mobilità sostenibile;
  8. Incrementare la dotazione finanziaria a copertura dei maggiori costi sostenuti per gli oneri di malattia, anche alla luce dei numerosi eventi di malattia che si stanno registrando nel corso del 2020;
  9. Prorogare tutte le scadenze degli adempimenti necessari a garantire l’esercizio dei sistemi di trasporto pubblico analogamente a quanto previsto per la revisione periodica dei veicoli.

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