«È prioritario che il governo rifinanzi il fondo mancati ricavi da traffico per 900 milioni, al fine di coprire le perdite subite dagli operatori Tpl anche nel 2021. Il fabbisogno tiene conto delle perdite tariffarie e dei costi emergenti stimabili in circa 1.600 milioni, a fronte della disponibilità corrente di circa 724 milioni di euro. Si tratta di un provvedimento urgente, in quanto il 2022 risulta ancora del tutto privo di copertura e le perdite, nel solo 1 Trimestre, sono stimabili in circa 300 milioni e perchè ripristina l’equilibrio economico finanziario delle aziende permettendo loro di assolvere agli obblighi rispetto al personale aziendale. Incontreremo di nuovo le associazioni sindacali dei lavoratori nelle prossime due settimane». Lo ha dichiarato Andrea Gibelli, Presidente di Asstra, l’associazione di riferimento del Trasporto Pubblico Locale, a margine del convegno “Le sfide del Tpl tra riforme e transizione energetica” organizzato a Catania con Asstra Sicilia”.

«Con la ripresa dell’inflazione diviene inoltre indispensabile stabilire meccanismi certi e vincolanti di adeguamento nel tempo dei corrispettivi di servizio sulla base dei costi standard, destinando a questo scopo in via prioritaria le risorse incrementali stanziate con la legge di bilancio 2022 sulla dotazione del Fondo nazionale trasporti Servono inoltre – ha aggiunto Gibelli – misure ulteriori per il contrasto al caro carburanti rispetto ai 140 milioni stanziati per il 3 quadrimestre 2022 che coprono circa il 60% del fabbisogno e un fondo “ad hoc” almeno pari a 500 milioni per compensare l’impennata delle bollette elettriche nei primi 8 mesi dell’anno. Ma non basta, serve un salto di qualità che estenda ex lege lo status di ‘imprese energivore’ alle aziende di Tpl, con la possibilità di accedere ad agevolazioni sui prodotti energetici e sostenere minori costi. Le aziende devono essere messe nella condizione di raggiungere gli obiettivi ambientali fissati, permettendo loro di utilizzare un mix di fonti di trazione che garantisca la progressiva e continua riduzione dell’impatto ambientale e di aumentare la capacità di trasporto” ha continuato il Presidente di Asstra.

«La disciplina del trasporto pubblico regionale e locale è il frutto di una delicata evoluzione che trova oggi equilibrio in un quadro normativo composto da fonti comunitarie, nazionali e regionali, oltre che da atti di regolazione dell’Autorità di regolazione dei trasporti, che garantiscono la sostanziale parità tra le aziende dei diversi Paesi membri nella competizione sui mercati. Il settore non necessita di riforme, bensì interventi mirati su specifici aspetti per incrementarne la competitività e la conseguente capacità di investimento e di innovazione. Un progetto fondato sul riconoscimento del rango industriale del settore che rende necessario escludere il Tpl dall’ambito di applicazione dello schema di decreto sui Servizi Pubblici Locali, evitando di ingenerare instabilità nel quadro normativo e quindi favorire asimmetrie di mercato in danno delle aziende italiane», ha concluso Gibelli.

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