Nel cammino verso la decarbonizzazione dei trasporti, compreso quello pubblico locale circa il trasporto di persone, non bisogna puntare solo sull’elettrico. Questo il monito di Asstra, per bocca del presidente Andrea Gibelli.

«Oggi sul tema della transizione energetica, cruciale per il futuro del tpl, non è facile scommettere su una tecnologia vincente come scelta esclusiva. La fotografia che otteniamo osservando lo scenario è quella della prevalenza dell’elettrico, ma l’innovazione tecnologica non è un processo lineare, si muove per salti non sempre prevedibili. Oggi più che mai le scelte devono quindi ispirarsi a un criterio di prudenza, non serve innamorarsi di una tecnologia rispetto a un’altra perché è una scommessa
sbagliata. Quella giusta è tenersi aperti a tutte le opzioni possibili e pensare a una programmazione che consenta al sistema di riallinearsi, al passo con l’evoluzione tecnologica», le parole del numero uno dell’associazione delle aziende del Trasporto Pubblico Locale, in occasione della presentazione del Rapporto Mims-Stemi “Decarbonizzare i Trasporti – Evidenze scientifiche e proposte di policy” presentato alla presenza del ministro Enrico Giovannini.

Transizione ecologica, il punto di Asstra

«L’evoluzione del quadro impone infatti una riflessione a medio-lungo termine che apre a diverse possibilità legate a tecnologie sviluppabili all’interno del perimetro nazionale, come nel caso dell’idrogeno blu, in partnership con attori primari dell’energia quali l’Eni, Snam, A2A ed Enel», ha aggiunto il Presidente di Asstra.

“Asstra raccoglie quindi la sfida e il confronto sulla transizione energetica, che passa attraverso la decarbonizzazione, pronta a dare il necessario supporto agli associati nella fase di acquisto e di non facile riorganizzazione dei cicli industriali del tpl, quando si passa da motori a combustione interna ad altre forme di propulsione, a cominciare da quella elettrica” ha concluso Gibelli.

Nel corso dell’intervento Gibelli, come evidenza concreta di questo approccio, ha poi citato FNM che nel caso della Hydrogen Valley della Valcamonica, nell’adozione dell’idrogeno come vettore energetico, ha adottato con successo il criterio prudenziale dell’appropriatezza che si coglie sotto il triplice profilo della localizzazione (la provincia di
Brescia è altamente energivora, un distretto n cui i 14 treni di FNM beneficiano di un intero ecosistema di elettrolizzazione per mezzi pesanti e industrie), del rispetto del dato ambientale (minimizzazione dell’impatto su una zona altamente antropizzata qual è la Valle del Sebino e il Lago di Iseo) e della questione geopolitica (evitare la dipendenza

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