Nonostante la crisi dovuta alle tensioni internazionali, prosegue lo sviluppo della rete di rifornimento di metano in Italia: a maggio 2022 sono attivi 1.550 distributori. Inoltre, nel 2021 i consumi registrati sono stati del 6,6% superiori rispetto al 2020. Questa la fotografia scattata dall’ufficio studi dell’associazione Assogasmetano.

Dopo la pesante recessione del 2020, dovuta alla pandemia, nel 2021 lā€™erogato di metano per auto (in tutte le sue forme: CNG, BioCNG, GNL e BioGNL) ha ripreso a crescere, facendo segnare consumi attorno al miliardo di metri cubi, con un aumento del 6,6% rispetto al 2020. Di questi, il 28% ĆØ costituito da biometano, gas di origine rinnovabile che contribuisce sensibilmente a una ulteriore riduzione delle emissioni. Per quanto riguarda la distribuzione, pur tra mille difficoltĆ  (la pandemia, poi la crisi internazionale dei prezzi del gas e infine la guerra in corso), prosegue la crescita della rete di rifornimento, che a maggio ĆØ arrivata a quota 1.550 distributori, come detto.

Ā«I dati di consuntivo del 2021, in ripresa sul 2020, uniti alla crescita della rete distributiva e alla quota crescente di biometano ā€“ sottolinea lā€™ing. Flavio Merigo, presidente di Assogasmetano ā€“ testimoniano la grande importanza di continuare a investire su questo carburante. Non a caso nel REPowerEU Plan (finanziato con 210 miliardi di euro), messo a punto dalla Commissione Europea in seguito alla recente crisi causata dallā€™invasione dellā€™Ucraina da parte della Russia con l’obiettivo di risparmiare energia, produrre energia pulita e diversificare le fonti di approvvigionamento energetico, il biometano diventa un importante punto di riferimento. Fra le varie misure, infatti, si punta al potenziamento della produzione di biometano fissando lā€™obiettivo dei 35 miliardi di metri cubi entro il 2030. Si tratta di una grande opportunitĆ  per il nostro Paese, che ĆØ allā€™avanguardia nello sviluppo di questo biocarburante. CiĆ² porterĆ  ulteriori benefici positivi in termini di riduzione delle emissioni, contribuendo allo sviluppo di un settore industriale in cui lā€™Italia ĆØ un benchmark mondiale per tecnologia e produzioneĀ».

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