Asstra, i quattro pilastri per lo sviluppo del TPL
“L’associazione non può e non vuole omettere che nel comparto ci sono realtà in cui esistono criticità di costo e di scarsa produttività, derivanti soprattutto da basse velocità commerciali, da generose contrattazioni di lavoro a livello aziendale e in alcuni casi da inefficienze gestionali”. Con queste parole si è espressa Asstra, l’associazione di categoria che […]
“L’associazione non può e non vuole omettere che nel comparto ci sono realtà in cui esistono criticità di costo e di scarsa produttività, derivanti soprattutto da basse velocità commerciali, da generose contrattazioni di lavoro a livello aziendale e in alcuni casi da inefficienze gestionali”. Con queste parole si è espressa Asstra, l’associazione di categoria che rappresenta 150 aziende di trasporto pubblico locale (circa il 70% dell’intero settore), con la volontà di indirizzare l’intero sistema verso una nuova linea di sviluppo. L’Associazione ha individuato quattro pilastri fondamentali per far ripartire il settore: liberalizzazioni, costi/fabbisogni standard, politica industriale e relazioni industriali. Partendo proprio dalle liberalizzazioni, è possibile migliorare la qualità dei servizi erogati e minimizzare i costi: in questo senso Asstra chiede che la concorrenza venga favorita e sostenuta eliminando le barriere all’ingresso e assicurando nel tempo risorse certe e adeguate per garantire il servizio. Sul fronte della debolezza economica del sistema Asstra chiede l’immediata attuazione del principio dei costi standard con una stretta maggiore sulle azioni volte a combattere l’evasione tariffaria. Sul terzo punto, quello della politica industriale, Asstra auspica una separazione tra il ruolo del decisore pubblico e quello delle imprese. Il primo dovrebbe creare le condizioni ottimali per l’erogazione del servizio, mentre il secondo dovrebbe occuparsi delle scelte di politica industriale. In conclusione, per lo sviluppo del settore secondo Asstra è necessario aumentare la produttività del lavoro e migliorare l’efficienza organizzativa delle aziende, il tutto nel rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori.