apt

«Dobbiamo decidere cosa fare delle quote ancora nelle nostre mani. La legge Panontin ci obbligava a inserire entro il 30 giugno scorso l’azienda nel novero delle partecipate da dismettere. E ci siamo attenuti alla richiesta. Ora, entro la fine del mese, dobbiamo scegliere se pubblicare un bando di gara e vendere l’Apt ai privati o fare una battaglia politica per trovare nelle pieghe della legge regionale un emendamento che ci permetta di trasferire il pacchetto azionario in maniera indivisa alle due Uti». È questo lo scenario tracciato da Enrico Gherghetta, Presidente dell’ente intermedio che si sta occupando della cessione del 51% del pacchetto azionario di Apt, l’azienda di trasporto pubblico di Gorizia, in mano alla Provincia e che potrebbe finire alle Uti Alto Isonzo-Collio e Carso Isonzo Adriatico. Il valore delle azioni si aggira sui 20 milioni di euro, ma gli azionisti preferirebbero non vendere a privati, anche se le offerte non sono mancate. L’Apt è un’azienda in salute che conta un parco mezzi di 134 veicoli, 22.572 milioni di euro di valore della produzione con all’attivo sei milioni di chilometri ogni anno. La decisione finale sarà annunciata lunedì prossimo dal Consiglio Regionale dopo una consultazione con la Provincia, le organizzazioni sindacali e i sindaci coinvolti.

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