Anm Napoli imbocca ufficialmente la strada del concordato. L’azienda ha ottenuto il via libera al salvataggio, un semaforo verde da parte del tribunale che fa seguito alla scelta per il concordato presa da Anm nel dicembre 2017.

Recentemente il superperito nominato dalla procura di Napoli Bruno Rota aveva ‘smontato’ la tesi sostenuta dal comune di Napoli secondo cui Anm è finita in crisi perché “avrebbe ricevuto negli anni meno soldi dalla Regione Campania, nell’ambito del riparto del Fondo Nazionale Trasporti, rispetto ad altre regioni come la Lombardia”.

Anm Napoli concordato

Anm Napoli al concordato: ora il piano di risanamento

Secondo quanto riportato da Il Mattino, il debito attuale di Anm Napoli ammonta a 120 milioni di euro. Il piano di risanamento si prospetta da lacrime e sangue: sempre secondo il quotidiano locale, la prima misura sarà l’aumento del prezzo del biglietto da 1,10 a 1,30 euro (in un contesto che vede l’evasione tariffaria a quota 50 per cento…).

Intanto, oggi i sindacati Faisa Confail, Orsa e Usb hanno. indetto uno sciopero motivato dalle vertenze relative alla riorganizzazione del lavoro ed i miglioramenti economici per gli operatori che lavorano nel settore dei trasporti di superficie, funicolari e metropolitane. Tra le rivendicazioni anche lo  sblocco del Premio di risultato e la disciplina della mobilità interna del personale.

Anm Napoli verso il salvataggio

“Siamo soddisfatti e orgogliosi della decisione del Tribunale di Napoli che ha aperto la procedura di Anm”, è la dichiarazione dell’amministratore Nicola Pascale affidata al sito web dell’azienda. “È una straordinaria notizia per tutta la città e per i napoletani” ha commentato Amedeo Manzo, presidente della Napoli Holding.

Secondo quanto dichiarato da Manzo, «Anm perdeva 27 milioni di euro l’anno mentre oggi ne guadagna 10, i creditori vengono pagati al 60 per cento, il patrimonio netto della società supererà i 50 milioni di euro l’anno e saranno ultimati i lavori della linea 6 della metropolitana».

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