Si è tenuta oggi la riunione di insediamento della “Consulta dei costruttori di autobus”, promossa da Anav, l’Associazione di Confindustria del trasporto passeggeri con autobus, nata con lo scopo di realizzare una sede di confronto stabile fra le aziende di trasporto e i costruttori, in questo periodo storico caratterizzato da forti cambiamenti delle caratteristiche tecniche dei veicoli.

Chi ha aderito alla Consulta dei costruttori di Autobus di Anav

Hanno aderito Basco Srl, BYD Europe B.V., Daimler Buses Italia Spa, Gruppo D’Auria Srl, Indcar Italia Srl, Industria Italiana Autobus Spa, Irizar Italia Srl, Iveco Spa, Karsan Italy Srl, Man Truck e Bus Italia Spa, Officine Mirandola Veicoli industriali Spa, Otokar Italia Srl, Scania Italia Spa, Solaris Italia Srl, TemsaGlobal, Volvo Group Italia Spa, Yutong Bus Co. LTD. 

Il commento del presidente Biscotti

«Il livello elevatissimo delle nuove tecnologie applicate al prodotto autobus – precisa Nicola Biscotti, Presidente di Anav la transizione ecologica e digitale in atto, la necessità di intercettare le crescenti esigenze generali della collettività, compresa quella a ridotta mobilità, e le specifiche della clientela delle varie modalità del trasporto di passeggeri con autobus, rappresentano i principali fattori che ci hanno indotto a ritenere opportuno un percorso di stabile e pragmatico confronto tecnico tra Anav e i maggiori costruttori di autobus nazionali ed esteri. Nella Consulta sono infatti rappresentate tutte le modalità di trasporto con autobus: tpl, servizi di linea commerciali, servizi di NCC bus, servizi di trasporto scolastico dedicato, open bus, ecc., esercitati con tutte tipologie di autobus, quali classe I, II e III, classe A e B, scuolabus e autobus scoperti». 

«Il costante confronto tra chi produce i mezzi e chi li utilizza quotidianamente è fondamentale in questo particolare momento storico caratterizzato dalle importanti sfide della transizione ambientale che trasforma i nostri veicoli ma anche quella digitale nonché quella dell’accessibilità. Per queste ragioni – conclude Biscotti – abbiamo previsto che la Consulta si riunisca di norma con cadenza semestrale, per garantire la fondamentale continuità del confronto». 

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