L’autobus strumento di crescita economica e sviluppo di un turismo sostenibile: questo il messaggio rilanciato da ANAV, nell’ambito della due giorni di IBE CONFERENCE 2017 in corso a Roma, in esito alla presentazione del “I° Rapporto sul noleggio autobus con conducente” elaborato da ISFORT e dell’indagine dell’Università “Sapienza” su “L’accesso e la sosta dei bus turistici nelle città”.

Autobus volano della filiera

“I dati del rapporto ISFORT – sottolinea Giuseppe Vinella, Presidente di ANAV – confermano l’assoluta rilevanza per l’economia del Paese del segmento del noleggio autobus con conducente, in termini sia di fatturato globale che di impatto occupazionale diretto, indiretto o indotto dalla spesa di settore. Indiscusso è soprattutto il ruolo rivestito dal trasporto con autobus di volano dell’intera filiera turistica sia perché funge da cerniera rispetto ad altre modalità di trasporto – si pensi, ad esempio, al trasporto di crocieristi o dei flussi di turisti in arrivo negli aeroporti – sia perché, grazie alla flessibilità e capillarità dei servizi, risulta particolarmente adatto agli spostamenti delle fasce più deboli di turisti, in particolare portatori di handicap ed anziani che rappresentano oltre il 42% dei passeggeri trasportati”. I dati del rapporto ISFORT confermano in pieno le affermazione del Presidente ANAV: sono circa 6mila le imprese attive nel segmento del trasporto turistico con autobus, con quasi 25 mila veicoli ed un numero corrispondente di addetti; il fatturato del settore è stimabile in circa 2,2 mld di euro annui per 1,2 mld di km di percorrenza l’anno che contribuisce al PIL nazionale in misura pari allo 0,1%

Sostenibilità al centro

A parte le caratteristiche di flessibilità, capacità di rispondere ad esigenze specifiche della domanda, sicurezza del mezzo “è la sostenibilità ambientale – evidenzia Vinella – la caratteristica peculiare dell’autobus, in termini sia di ridotta occupazione degli spazi che di emissioni nocive per km/passeggero estremamente contenute, soprattutto nei veicoli di ultima generazione che, per alcuni inquinanti raggiungono livelli  in termini assoluti  addirittura inferiori a quelli delle autovetture”. Da qui la richiesta di ANAV a Ministero dei Trasporti ed ANCI di intervenire sui sistemi di tariffazione degli accessi dei bus turistici ai centri urbani perché “gli autobus non sono il problema, ma piuttosto la soluzione al problema della congestione del traffico e dell’inquinamento nelle aree urbane”.

Presto il piano per la mobilità turistica

“Il 60% dei km percorsi dai bus turistici è operato da veicoli Euro 5 e 6: ciò assicura importanti traguardi in fatto di sostenibilità e sicurezza non altrettanto garantiti dal trasporto individuale privato”, ha spiegato Andrea Bianchi, Direttore area Politiche Industriali di Confindustria nel suo intervento nel corso della tavola rotonda che si è svolta successivamente alla presentazione degli studi.
Il MIT e il MIBACT sono a lavoro su un piano per la mobilità turistica, elaborato grazie anche ai suggerimenti di ANAV, con una visione unitaria per lo sviluppo del settore – ha precisato Pierluigi Coppola della Struttura Tecnica di Missione del MIT-. Tale piano passa attraverso quattro obiettivi fondamentali: accessibilità, valorizzazione delle infrastrutture, digitalizzazione e sicurezza”. 

La collaborazione tra Anav e Federalberghi

Il Direttore generale di Federalberghi Roma e Lazio, Tommaso Tanzilli, si è soffermato sulla naturale collaborazione instauratasi tra Federalberghi e ANAV evidenziando il nuovo sviluppo che si è reso necessario rispetto alla vicenda ancora irrisolta dell’accesso dei bus turistici a Roma e auspicando una soluzione basata su dialogo e mediazione nell’interesse della crescita economica capitolina.
“Dagli studi emerge che il settore autobus offre standard di sicurezza elevati equiparabili a quelli ferroviari, un impatto ambientale sostenibile e una considerevole rilevanza economica”, ha dichiarato Antonio Parente, Direttore Generale per il Trasporto e le infrastrutture del MIT, che in conclusione del suo intervento ha preso in esame la tematica ticket bus spiegando che non può essere utilizzato come un sistema di politica fiscale. “Cogliamo il suggerimento di ANAV – ha concluso Parente – per dare il via all’elaborazione di una serie di linee comuni di intervento”.

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