Anav, a Volandia decolla in Lombardia la campagna “Vaicolbus”
A Volandia l’iniziativa Anav “Vaicolbus” per incentivare l’uso del mezzo pubblico, il viaggio e la mobilità in bus e le sue qualità, il suo essere economico, confortevole, capillare, flessibile, sicuro e rispettoso dell’ambiente, in Lombardia come in Italia. La campagna promossa dall’Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori vuole mettere in evidenza le molteplici peculiarità e la versatilità dell’autobus […]
A Volandia l’iniziativa Anav “Vaicolbus” per incentivare l’uso del mezzo pubblico, il viaggio e la mobilità in bus e le sue qualità, il suo essere economico, confortevole, capillare, flessibile, sicuro e rispettoso dell’ambiente, in Lombardia come in Italia.
La campagna promossa dall’Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori vuole mettere in evidenza le molteplici peculiarità e la versatilità dell’autobus nei suoi diversi usi: trasporto pubblico, scolastico, lunghe percorrenze, turistico. Un mezzo sociale e inclusivo, sostenibile e accessibile a tutte le fasce di popolazione.
Dopo la presentazione della campagna a opera del direttore generale Anav Tullio Tutti, è seguito un dibattito in cui erano presenti il Presidente nazionale di ANAV Nicola Biscotti, il Presidente della sezione Anav Lombardia Massimo Locatelli e l’Assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente.
Nicola Biscotti, il Presidente di Anav, ha spiegato che «l’iniziativa mira a promuovere il passaggio dalla mobilità privata al trasporto collettivo, mettendo in evidenza i vantaggi del trasporto su autobus. Questa iniziativa sottolinea che il trasporto con autobus è sicuro, inclusivo e svolge un ruolo significativo nella sostenibilità ambientale». Biscotti fa notare che «spesso il settore degli autobus è sottovalutato, nonostante possa contribuire in modo significativo a migliorare la qualità della vita delle persone. L’obiettivo principale è quello di mettere al centro delle attenzioni i passeggeri e di riconsiderare l’intero sistema di trasporto su autobus, cercando di promuoverne i benefici e ambientali, sociali ed economici».
«Regione Lombardia è impegnata in una vera e propria ‘rivoluzione’ del traporto pubblico locale e della mobilità – ha dichiarato Franco Lucente, Assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile della Regione Lombardia – “Un rinnovamento del parco autobus con ingenti investimenti regionali, oltre 200 milioni all’anno per le Agenzie di bacino, che porterà entro il 2026 a 1.200 nuovi autobus a ridotto impatto ambientale. Grande attenzione anche per il ferro, con lo stanziamento di 1,7 miliardi di euro per la consegna di 222 nuovi treni, che saranno tutti operativi entro il 2025. Investimenti per avere un servizio sempre più efficiente, moderno e puntuale, con una particolare attenzione alla sostenibilità e alla riduzione di emissioni. Il nostro obiettivo è la ‘neutralità tecnologica’: un impegno verso il ‘green’ che deve contemplare diverse soluzioni, dall’elettrico, al metano e all’idrogeno, come dimostra lo sforzo che stiamo compiendo sulla ferrovia Brescia-Iseo- Edolo, e con l’immissione di numerosi autobus elettrici e ibridi. Impegni concreti che potranno realizzarsi grazie anche ad una diversa ridistribuzione del Fondo Nazionale Trasporti. Le risorse del trasporto pubblico locale destinate alle Regioni da parte del Governo devono essere riconosciute in maniera diversa da come si fa attualmente, tenendo conto innanzitutto delle differenti dimensioni del tpl. La Lombardia non può avere gli stessi finanziamenti di realtà dove la gestione del sistema trasportistico è certamente meno oneroso».
Infatti, il bus si dimostra essere il mezzo più economico, soprattutto se confrontato su lungo raggio, ma anche quello con minor impatto ambientale rispetto ad ogni tipologia di mezzo su strada, incidendo solo poco più del 2% sulla CO2 totale prodotta da tutti i veicoli. Un dato che conferma la necessità di investire sul trasporto collettivo: un solo bus può potenzialmente togliere dalle strade dalle 40 alle 80 auto, che solitamente percorrono viaggi con una media di 1,2 passeggeri.
«Occorre una politica industriale per promuovere l’uso del bus come chiave per ridurre il traffico privato e così l’inquinamento – commenta Massimo Locatelli, Presidente della sezione Lombardia di ANAV. Non si tratta di fare solo investimenti infrastrutturali ma soprattutto decidere di spostare risorse sul servizio, per migliorarlo, espanderlo e dare migliori condizioni di lavoro agli autisti, perché senza autisti non c’è una vera spinta verso il Tpl».
Investire su questa modalità significa quindi meno costi, meno inquinamento, traffico e stress ma anche maggiore sicurezza: il bus è il mezzo più sicuro tra quelli su strada. Investire quindi nell’uso del trasporto pubblico equivale a investire in sicurezza stradale, come sottolinea anche lo stesso Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030. Il settore è quindi centrale e strategico nella vita quotidiana e la campagna nasce anche con lo scopo di rivalorizzarlo: in Italia ci sono 6 mila aziende, che contano su 70 mila bus e oltre 100 mila addetti. Un settore che, prima del Covid, generava 10 miliardi di euro di fatturato (0,5% del Pil) trasportando 5 miliardi di passeggeri. Un settore che, inoltre, ha dimostrato di essere moltiplicatore di ricchezza: per ogni euro investito il ritorno economico è di 1,5 euro.