Amt Genova, la gara e-bus a ricarica rapida vinta da Hess finisce al Tar dopo il ricorso di Karsan. Tutto da rifare? Probabilmente no
Tutto da rifare? Forse. Amt Genova ha aggiudicato a Carrosserie Hess la fornitura di 27 autobus elettrici desinati alla Valbisagno, uno dei cosiddetti “Quattro Assi” di forza che rivoluzioneranno il tpl della città metropolitana. Tutto da rifare (forse, ma probabilmente no e poi vi spieghiamo il motivo) perché l’altra e unica partecipante perdente, o meglio […]
Tutto da rifare? Forse. Amt Genova ha aggiudicato a Carrosserie Hess la fornitura di 27 autobus elettrici desinati alla Valbisagno, uno dei cosiddetti “Quattro Assi” di forza che rivoluzioneranno il tpl della città metropolitana. Tutto da rifare (forse, ma probabilmente no e poi vi spieghiamo il motivo) perché l’altra e unica partecipante perdente, o meglio estromessa dalla gara, ovvero Karsan, ha fatto ricorso. Ma, prima di addentrarci nei tecnicismi, ricapitoliamo.
La gara a ostacoli di AMT Genova
Il primo bando era stato annullato per metà dalla stessa Amt Genova e prevedeva, infatti, due lotti: il primo per l’acquisto di 112 filobus IMC e il secondo per 27 autobus elettrici con tecnologia di ricarica flash. In questo secondo lotto, quello annullato, si erano presentate, appunto, solo la svizzera Hess e la turca Karsan, mentre il primo – non soggetto all’annullamento – è stato vinto da Solaris su Skoda e Van Hool.
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La parte relativa al secondo lotto secondo aveva subito la revoca a novembre 2023 a causa delle perplessità espresse dai concorrenti sulle tempistiche e sulla dotazione economica. A tal proposito, è stato stabilito che «la base d’asta per il Lotto 2 non fosse in linea con il mercato di riferimento, trattandosi di un importo inferiore al prezzo di mercato per ciascun veicolo della medesima tipologia e che questo, inevitabilmente, avrebbe comportato un restringimento della concorrenza con una platea di potenziali operatori economici interessati alla procedura di gara molto ridotta».
Dunque, in seguito, a un aumento di 7 milioni di euro (portando dunque l’importato a 31) e a una scadenza meno ravvicinata, Hess e Karsan si sono nuovamente presentate per contendersi il secondo lotto dell’appalto. Con la prima a spuntarla, impegnandosi a consegnare i veicoli entro ottobre dell’anno prossimo.
Ora la patata bollente è nelle mani del Tar, che però – come registrato da Il Secolo XIX –, ha già respinto la richiesta della casa di Bursa di sospendere i provvedimenti che l’hanno estromessa e di invalidare la vittoria di Hess «ricordando anche che, qualora il processo amministrativo di merito dovesse accogliere il ricorso […] essendo l’acquisto di questi finanziato con fondi Pnrr e i contratti di fornitura già in essere, in caso di vittoria in tribunale della Karsan Europe l’appalto rimarrebbe alla Carrosserie Hess. E i turchi potrebbero presentare una richiesta di risarcimento».
Dicevamo della ricarica flash. Ecco il sistema che una ricarica ultrarapida delle batterie durante le fermate intermedie e i capolinea non è ad oggi nel portafoglio di Karsan. E infatti, si legge sempre sul quotidiano di Genova, «i giudici hanno ricordato come, secondo Amt, l’esclusione sia stata dettata dalla mancata inclusione, nell’offerta tecnica di Karsan Europe, del sistema di ricarica ultraveloce. E che il rischio di un danno connesso al procedere della fornitura e all’eventuale futura sentenza favorevole ai turchi non c’è. Proprio per quel meccanismo legato al Pnrr: se gli esclusi fossero dichiarati nuovamente in gara, per i giudici del Tar il contratto con la società svizzera rimarrebbe comunque valido e Karsan Europe non potrebbe in ogni caso fornire i 27 bus».
Ecco perché molto probabilmente, ma meglio non mettere mai la mano sul fuoco, la gara non è da rifare.