Ieri con centinaia di volantini appesi alle fermate della città hanno chiesto scusa per “la lunga attesa del bus”, oggi i lavoratori di Amat, l’azienda di trasporto pubblico urbano di Palermo, sono in protesta davanti a Palazzo delle Aquile, sede del Comune, mentre i sindacati preparano già il prossimo sit-in in programma il 23 marzo.

«Dopo le recenti dichiarazioni del Comune e l’approvazione dell’atto d’indirizzo per il piano di risanamento dell’azienda firmato dall’assessore ai rapporti con Amat Giusto Catania – dicono Franco Mineo (Filt Cgil), Salvatore Girgenti (Fit Cisl), Franco Trupia (Uil Trasporti), Fabio Danesvalle (Faisa Cisal), Carlo Cataldi (Cobas Trasporti) e Giuseppe Taormina (Orsa Trasporti) -, non possiamo esultare. La situazione del disastro Amat è arrivata a un bivio senza vie d’uscita se non quella dell’immediata assunzione degli autisti mancanti».

«L’azienda, i cittadini e i lavoratori hanno bisogno d’immediate certezze – aggiungono -. Il duello tra bilancio da firmare e piano di risanamento ancora da passare al vaglio stanno di fatto impedendo le assunzioni. Mentre l’azienda non assume senza bilancio firmato dal socio unico, quest’ultimo non approva il bilancio senza piano di risanamento avallato in Giunta e coi pareri tecnici a favore».

I sindacati chiedono l’immediato sblocco del concorso per l’assunzione degli autisti, spiegando che ogni giorno circa 90 bus restano in deposito.    

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