AMARCORD / Neoplan Starliner, il bello del turismo
Un tuffo nel passato: dal numero di AUTOBUS di novembre 2013 Lo Starliner colpisce ancora riuscendo a sorprendere i passeggeri grazie alle sue doti di comfort e al raffinato e moderno design. I 505 cavalli una garanzia Un autobus che stupisce sotto ogni punto di vista da lasciarti, per il suo design unico nel panorama […]
Un tuffo nel passato: dal numero di AUTOBUS di novembre 2013
Lo Starliner colpisce ancora riuscendo a sorprendere i passeggeri grazie alle sue doti di comfort e al raffinato e moderno design. I 505 cavalli una garanzia
Un autobus che stupisce sotto ogni punto di vista da lasciarti, per il suo design unico nel panorama degli autobus, letteralmente senza fiato. È questa la principale qualità del Neoplan Starliner, l’ammiraglia della casa di Pilsting, marchio storico che gravita sotto l’ombrello Man.
Lo stile dello Starliner, con le sue linee arrotondate e aerodinamiche, rompe tutti gli schemi, facendolo apparire ai ‘non addetti ai lavori’, come una navicella spaziale o un semplice autobus futuristico. Anche nell’interno l’impronta della casa tedesca si riconosce per gli allestimenti e le finiture uniche condite da una moderna motorizzazione Man Euro V Eev.
L’esemplare provato da Autobus è lo Starliner C (telaio P11) a tre assi da 12,9 metri da poco consegnato alla Bonaventura Express di Badoere di Morgano (Tv), che lo impiega per i viaggi organizzati, sia lungo la penisola sia per le trasferte di più giorni all’estero. Il vestito scelto dalla Bonaventura è caratterizzato da una livrea semplice ed elegante, di colorazione bordeaux con scritte in beige (realizzata dalla Pico Incentive di Modena) che riprendono i colori storici dell’azienda trevigiana. Lo Starliner conquista lo scettro di ammiraglia della flotta, spodestando un altro Neoplan Starliner presente nel parco mezzi dal 2007.
Dentro lo spazio non manca
Saliti a bordo, si rimane anche qui, come all’esterno, stupiti grazie alle generose dimensioni e al sapiente utilizzo degli spazi a bordo merito, soprattutto, dell’assenza di gradini sul tutto il padiglione che presenta la classica pendenza verso il posteriore, ed è interamente rifinito con un rivestimento in simili-parquet. Materiale che oltre ad essere molto scenografico garantisce un’elevata resistenza e una facile pulizia.
Un cenno merita la luminosità naturale degli interni che risulta essere davvero importante in ogni zona dell’abitacolo, grazie alle ampie superfici vetrate sia del parabrezza sia dei vetri laterali nonché per i caratteristici tegoli. L’illuminazione artificiale è garantita da luci in gran parte a led così da favorire una lunga durata delle lampade e un consumo ridotto di energia.
Quelle artificiali sono avvolgenti
Le luci sono alloggiate in corrispondenza del giro dei finestrini oltre che sul soffitto del padiglione superiore. Minimal sono i service set, con luci a led e bocchette per l’aria condizionata orientabili realizzati su un’originale struttura tubolare. Al top l’accessibilità garantita dai due ingressi (i più ampi della categoria) muniti entrambi di gradini di salita illuminati. Spaziose e ben archittetate le cappelliere che, come negli aerei di linea, sono offerte con chiusura a scatto onde evitare cadute di oggetti durante la marcia. L’apertura risulta facile grazie alla presenza delle due molle a gas. Le dotazioni di serie sono già particolarmente ricche e comprendono la toilette, l’aspirapolvere montato nella scala d’accesso anteriore e la cassaforte saldata direttamente sul telaio del bus. Ma l’azienda veneta non si è però accontentata ed ha voluto arricchire il proprio autobus con altri equipaggiamenti.
I sedili che troneggiano
Su tutti i sedili reclinabili by Vogel, modello Excelsio, in velluto con finiture in pelle corredati da tavolino abbassabile, cinture di sicurezza, retina portaoggetti, braccioli con inserti in radica, appoggia piedi regolabili e dispositivi d’allargamento dello spazio tra i due sedile.
A bordo non manca proprio nulla
Le altre dotazioni opzionali dello Starliner provato, sono: il mobile frigo, la macchinetta del del caffè Lavazza, la telecamera anteriore esterna, l’impianto wi-fi e la ruota di scorta, quest’ultima sistemata verticalmente all’interno del vano bagagli (di serie Neoplan offre solamente il kit di riparazione d’emergenza degli pneumatici).
L’infotainment di bordo è garantito da tre monitor, di cui i due posteriori a scomparsa, lettore dvd e antenna per la tv digitale terrestre, impianto radio (Man Topline) con lettore cd e navigatore satellitare incorporato, microfono per l’autista e microfono per l’accompagnatore, quest’ultimo collocato nelle vicinanze del suo sedile anteriore.
Il posto di ‘comando’ è rifinito in ogni particolare e l’utilizzo di tonalità chiare, come per lo sterzo con comandi multifunzione, si sono rilevate di aiuto per l’individuazione dell’intera strumentazione.
La strumentazione è quella di ‘casa’
Il quadro strumenti, come per gli altri bus della casa di casa Neoplan è presa in prestito dai veicoli industriali Man e la plancia ad anfiteatro verso l’autista risulta essere particolarmente comoda ed ergonomica, l’unico neo e la posizione del comando del cambio automatizzato, ma visto che viene utilizzato soltanto durante le manovre risulta essere un ‘neo’ perdonabile. Il sedile di guida è un Isri dotato di sospensione pneumatica e cintura a tre punti e rivestito in velluto come l’intera selleria di bordo.
La visibilità è a tutto tondo
La visibilità da parte dell’autista risulta essere impeccabile per via delle ampie superficie vetrate e degli ampi specchi retrovisori comandati elettricamente dal posto guida. Al top i livelli di rumorosità , merito del buon lavoro di insonorizzazione della sala macchine e della scelta dei materiali dei rivestimenti interni (nonché dell’assemblaggio che consegna un autobus senza scricchiolii). La guida risulta essere elastica, grazie all’esuberante Man D 2676 Loh, il sei cilindri in linea con cilindrata di 12,4 litri e una potenza massima di 505 cavalli e omologato Euro V con Eev. Il sei in linea tedesco presenta le quattro valvole per cilindro comandate da albero a camme in testa e delega l’iniezione al common rail di seconda generazione Bosch. A dare fiato alle canne pensa il sistema di sovralimentazione composto da un turbo ben dimensionato che lavora in tandem con l’aftercooler. A tener a bada la potenza e soprattutto la coppia (identiche al Van Hool Tx17), ci pensa il collaudato cambio automatizzato Zf As Tronic da 12 marce più retromarcia, rinominato in casa Man TipMatic, che è equipaggiato anche di retarder con doppio comando, sia sul piantone dello sterzo e nel pedale del freno. Tra le dotazioni di sicurezza spiccano, oltre gli ormai onni presenti freni a disco su tutti e tre gli assi, l’Ebs, l’Abs e l’Asr, oltre che il controllo della stabilità chiamato Esp, il Tpm, ovvero il sistema di controllo della pressione di tutti i pneumatici e i fari allo Xenon con impianto lava fari.