Alluvioni, guerre e calamità: il comparto bus è pronto con le risorse?
di Gianluca Celentano, conducente bus Con la pandemia, il settore degli autobus si è rivelato estremamente utile. Sull’argomento ci siamo già concentrati in passato. Ma se dovesse verificarsi un’altra calamità, vista la vicinanza degli scenari bellici, saremmo pronti? Il quadro geopolitico Un articolo di Michela Morsa pubblicato su Euronews descrive il nuovo ordine mondiale e il […]
di Gianluca Celentano, conducente bus
Con la pandemia, il settore degli autobus si è rivelato estremamente utile. Sull’argomento ci siamo già concentrati in passato. Ma se dovesse verificarsi un’altra calamità, vista la vicinanza degli scenari bellici, saremmo pronti?
Il quadro geopolitico
Un articolo di Michela Morsa pubblicato su Euronews descrive il nuovo ordine mondiale e il ruolo del Sud del mondo nei confronti dell’Europa. Il conflitto in Ucraina ha esposto il mondo a due equilibri: quello liberale occidentale e quello autocratico orientale, rappresentato dalla Russia e, in misura diversa, dai suoi partner. Due sistemi che, dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, sembravano avviati a una convivenza meno conflittuale, ma che negli ultimi anni sono diventati irrimediabilmente contrapposti. Secondo Michela Morsa, Europa e Stati Uniti vedono l’invasione su larga scala dell’Ucraina come una guerra mondiale, mentre due terzi della popolazione mondiale non condanna attivamente la Russia. Anzi, molti Paesi del Sud del mondo, ricchi di materie prime e interessati a rapporti commerciali con l’Oriente, mantengono una posizione neutrale. I rischi però sono reali.
Il ruolo degli autobus
Il ruolo degli autobus è estremamente cruciale e indispensabile, senza per forza cercare conferme nei film drammatici sui conflitti. Al centro ci sono i cittadini che, in virtù del tipo di emergenza in atto – alluvioni, pandemie, sfollamenti – devono continuare a vivere in un contesto sociale diverso e con le minori ripercussioni possibili. In questo senso i numeri sono significativi anche quando si parla di piccole realtà rurali, figuriamoci quando il quadro è esteso a metropoli o a più città.
La regolamentazione del traffico privato potrebbe essere il primo aspetto soggetto a coprifuoco, anche per non congestionare le strade. Ecco che gli autobus, insieme a un rinforzo economico in questa direzione, diventano strategici. Significherebbe precettare società e aziende per garantire la mobilità extra ferroviaria e aerea, quindi servirebbero molti conducenti, una figura sempre cruciale quando si parla di gestione delle emergenze e del suo aspetto logistico.
In caso di guerra?
In base alle analisi militari sulla gestione delle emergenze, emergono altri ruoli per l’impiego degli autobus per supportare le operazioni di emergenza e soccorso. Tuttavia, è fondamentale disporre di fondi e soprattutto di un piano ben delineato che forse non c’è. Tuttavia le opportunità di impiego operativo del comparto su gomma sono molteplici. Ecco alcune modalità: Evacuazione e trasporto di civili; tasporto di forze di soccorso e militari; assistenza logistica e distribuzione viveri; allestimento di unità mobili, i bus possono essere trasformati in cliniche mobili o centri comando.
Serve muoversi in anticipo
L’impiego del settore degli autobus in queste modalità richiede una pianificazione preventiva e una coordinazione efficace tra le autorità locali, le organizzazioni di soccorso e le aziende di trasporto pubblico e privato. La figura dell’autista è fondamentale anche in uno scenario devastante, che ci auguriamo non si verifichi mai. In un ipotetico scenario drammatico, infatti, i soli mezzi in dotazione alle forze armate e al soccorso non sarebbero sufficienti in un contesto dove la carenza è percepita un po’ ovunque. Pertanto, se non sarà una guerra a imporci di pianificare un uso dual use del settore su gomma – cosa che ovviamente non desideriamo – sarà molto più probabile che siano le emergenze climatiche e, di conseguenza, quelle sociali a imporcelo.