Alfabus Europa, l’autobus elettrico fa il nido in Italia
Alfabus Europa, l’autobus elettrico Ecity L12 fa il nido in Europa.Ā Del resto stimeĀ e ricerche di mercato non lasciano spazi a dubbi, i progetti di lungo periodo delle aziende di trasporto pubblico si allineano ad agende politiche che hanno da tempo eletto il diesel a nemico pubblico, i costruttori sparigliano le carte dei propri listini. Nel […]
Alfabus Europa, l’autobus elettrico Ecity L12 fa il nido in Europa.Ā Del resto stimeĀ e ricerche di mercato non lasciano spazi a dubbi, i progetti di lungo periodo delle aziende di trasporto pubblico si allineano ad agende politiche che hanno da tempo eletto il diesel a nemico pubblico, i costruttori sparigliano le carte dei propri listini. Nel 2030 oltre la metĆ degli autobus urbani venduti in Europa sarĆ elettrico. Il 2017 ha segnato un primo passo, con 1.250 autobus elettrici venduti (la definizione include mezzi a batteria e a idrogeno, ibridi plugin e filobus Imc) che pesano per circa il 10 per cento del mercato urbano. La āfettaā degli elettrici, nel computo delle flotte europee, vale comunque una percentuale inferiore al 2 per cento. Ma le cose cambieranno presto: tra 2023 e 2025 gli analisti (McKinsey, per lāesattezza) individuano il momento di non ritorno, segnato dalla paritĆ in termini di Tco tra autobus diesel ed elettrici. E il prezzo di acquisto dellāelettrico, oggi mediamente doppio rispetto a un analogo mezzo a gasolio, dovrebbe pareggiare quello del diesel intorno al 2030 (parola di Bloomberg New Energy Finance, in questo caso), in assenza di sussidi. Sussidi che hanno fatto la fortuna dei costruttori cinesi, paese in cui nel 2017 sono stati immatricolati 350 autobus elettrici al giorno e in cui gli autobus a zero emissioni (localmente: lāenergia va prodotta, in qualche modoā¦) sono il 16 per cento della flotta urbana complessiva.
Alfabus Europa, grazie a Basco bus
E qui si chiude una prefazione tanto lunga (forse noiosaā¦) quanto necessaria per inserire nel giusto quadro teorico e di mercato la scommessa di Basco Bus, distributore e rivenditore di usati di Olgiate Comasco, che nel 2017 ha siglato una partnership strategica con il costruttore cinese Alfabus. Un accordo concretizzatosi nella fondazione di Alfabus Europa e nella messa a punto di un modello pronto per essere proposto al mercato italiano ed europeo. La sede di Olgiate Comasco fungerĆ da magazzino per i ricambi per lāintero continente
Alfabus Europa, ecco il primo esemplare
Il modello si chiama Ecity L12, e come intuibile dal nome si tratta di un canonico 12 metri urbano. La casa produttrice? Alfabus, azienda cinese che sforna circa 3mila autobus ogni anno dal proprio stabilimento di Jiangyin, a 150 chilometri da Shanghai. Il primo full electric firmato Alfabus ĆØ datato 2002, la prima occasione di massiccia āimmissione in ruoloā sei anni piĆ¹ tardi, in occasione delle olimpiadi di Pechino del 2008. Nel 2012 lāazienda ha firmato una partnership strategica con Shanghai E-car per la parte di ricerca e sviluppo relativa ai nuovi prodotti. LāEcity L12 messo a listino da Alfabus Europa non ĆØ lāesatta traslitterazione del veicolo distribuito sul mercato cinese. Nossignore! Sono decine le modifiche apportate, tra le quali il raddoppio della porta posteriore, lo spostamento delle batterie in modo daĀ razionalizzare il layout interno facilitando la mobilitĆ ed adattabilitĆ a tutte le esigenze di servizio delle aziende, lāimpianto di climatizzazione vano passeggeri e posto guida completamente indipendenti.
Motore elettrico e batterie? In casa!
Intoccato ĆØ lo scheletro originario del veicolo, realizzato su struttura monoscocca. Al cuore dellāautobus elettrico sta, come ĆØ giusto che sia, il duo composto dal motore sincrono a magneti permanenti (Tqsl100a-6/380) capace di erogare fino a 210Ā kW e 2.400 Newtonmetro e dalla (cospicua) dotazione di batterie, in grado di āstoccareā fino a 354 kWh di elettricitĆ (si potrĆ optare anche per 290) e di caricarsi completamente in circa sei ore. Le batterie sono suddivise in dodici moduli: sei sul tetto, sei nel posteriore. Dal 2019, garantiscono, il veicolo sarĆ dotabile anche di pantografo per la ricarica rapida (unāopzione a cui si abbinerebbe naturalmente la riduzione delle batterie a bordo). Sempre dal 2019Ā sarĆ Ā disponibileĀ anche lā8 metri. La formula delle batterie, per questāultima generazione del veicolo, ĆØ Nmc (Nichel manganese cobalto). Tutta la componentistica elettrica (centraline di controllo, inverter, motore) ĆØ prodotta in house cosƬ come le batterie mentre le celle sono fornite direttamente dalla giapponese Aesc, leader nel settore e fornitrice ufficiale Nissan. Lāautonomia ĆØ superiore ai 300 chilometri.
Alfabus Europa,Ā nel dettaglio
Le porte, nella versione standard, sono tre rototraslanti firmate Isaf, riducibili a due su richiesta (possibile anche optare per le porte sliding). Il pianale ĆØ completamente ribassato. Gli assali sono firmati da Zf, quello anteriore ĆØ a ruote indipendenti. La meccanica del veicolo chiama in causa anche lāimpianto frenante Wabco e il sistema di kneeling per lāinginocchiamento dellāautobus alle fermate. Tra i frutti del lavoro di implementamento del veicolo per il mercato europeo vi ĆØ lāadozione del cruscotto Vdv Actia. I sedili passeggeri sono Fainsa Metropolis. La proiezione verso il futuro di Alfabus ĆØ facilmente desumibile dallāespansione in corso, con un secondo stabilimento di produzione, interamente consacrato agli elettrici, attualmente in costruzione. Gli autobus elettrici della Alfabus hanno giĆ fatto il loro debutto in Italia, in due forme diverse. Innanzitutto, il gruppo cinese ha firmato i due low floor da 12 metri che hanno prestato servizio allāExpo di Milano e poi a Trieste (in entrambi i casi assoldati da Arriva Italia).
Alfabus Europa,Ā cosa ĆØ cambiato
Ma la tecnologia Alfabus si nascondeva anche sotto il logo Elife, un progetto nato a Grosseto nel 2009 dallāincontro tra i dirigenti dellāazienda grossetana di tpl Rama spa (che dallāanno successivo avrebbe conferito tutte le proprie attivitĆ di trasporto a Tiemme) e i vertici di due aziende cinesi, la Ruihua new energy auto di Shangai e, appunto, la Alfabus. Tra Rama e le due aziende orientali venne siglato nel 2009 un accordo per lo sviluppo e la commercializzazione del modello in Europa. Nel 2012 il prototipo era bello che omologato. Rama si fece carico della distribuzione in esclusiva su tutto il continente europeo, salvo poi disimpegnarsi in quanto indebitata. La titolaritĆ del prodotto venne trasferita in una societĆ -veicolo messa in piedi ad hoc: Elife srl. Entrarono a far parte del capitale sociale Prosperibus (dealer di Bredamenarini) e, soprattutto, Rampini. Entrambi, successivamente, voltarono le spalle a Elife, preferendo tuffarsi nel progetto di Industria italiana autobus. Ora si apre il capitolo Alfabus Europa, unāazienda che vuole fare della flessibilitĆ il suo punto di forza: non si tratta, infatti, di vendere solo autobus, ma sistemi integrati di mobilitĆ realizzati specificamente con le aziende e per le aziende.