Alessandro Oldrini, tanti auguri!
Alessandro Oldrini lo conoscono tutti. E chi non lo conosce, ne ha sentito parlare. Ć lui mister Airpullman che oggi, 11 maggio 2017, compie 40 anni. Insomma, Alessandro raggiunge la ‘maggiore etĆ ’ ed entra in quei famosi āantaā che rappresentano un cambiamento. Certo ĆØ, che la parola ācambiamentoā non ĆØ del tutto nuova adĀ Alessandro che […]
Alessandro Oldrini lo conoscono tutti. E chi non lo conosce, ne ha sentito parlare. Ć lui mister Airpullman che oggi, 11 maggio 2017, compie 40 anni. Insomma, Alessandro raggiunge la ‘maggiore etĆ ’ ed entra in quei famosi āantaā che rappresentano un cambiamento. Certo ĆØ, che la parola ācambiamentoā non ĆØ del tutto nuova adĀ Alessandro che a soli 24 anni ĆØ dovuto diventare lāuomo di famiglia. Con il padre Giovanni (detto Gianni), mancato 16 anni fa, Alessandro ha avuto Ā«sempre un bel rapporto e condividevaĀ», dice la mamma Lina, Ā«la passione per lāazienda e per gli autobusĀ». Signora Lina, ricorda un aneddoto particolare? Ā«Ce ne sono tanti. Mi fa ancora sorridere quello della patenteĀ». CioĆØ? Ā«Mio marito era contrario che Alessandro prendesse la patente per guidare gli autobus, mentre mio figlio era determinato. Lāesame era fissato per un venerdƬ 17 e allora io, con un po’ di scaramanzia, dissi a Giovanni che sicuramente Alessandro non lo avrebbe passato. Invece lui tornĆ² a casa, tutto contento, con la patente! Giovanni si dovette rassegnareĀ». La signora Lina ride di gusto.
Alessandro, da quanti anni lavori in Airpullman?
Ā«Lavoro in azienda dal 1995. Ma il mio amore per lāautobus nasce molto primaā¦Ā»
CioĆØ?
Ā«Guarda, ti dico solo che mia mamma dice che il mio primo disegno da bambini ĆØ stato un autobus!Ā»
Questo lo conferma anche la mamma di Alessandro che rilancia: Ā«mi ricordo che il lunedƬ quando andava a scuola diceva ai professori che non poteva essere interrogato perchĆ© lui il sabato e la domenica faceva il controlloreĀ». Signora, come il controllore? Un bambino? Ā«SƬ, giocava a fare il controllore. Si figuri che giĆ alle elementari, dāestate, si metteva un cappellino e una borsa a tracollo e faceva il Milano-Malpensa āgiocandoā a fare il controllore. Poi quando scoprii che gli americani gli davano la mancia non siamo piĆ¹ riusciti a fermarloā¦Ā»
Alessandro, lāAirpullman ĆØ nata nel 1949 grazie a Ottavio Oldrini, tuo nonno. Tuo papĆ Giovanni, descritto come Ā«un uomo risolutoĀ» ĆØ poi subentrato gettando le basi su cui poggia lāAirpullman di oggi. Tuo papĆ Giovanni, a cui avete dedicato anche una via, che cosa ti ha lasciato?
Ā«Sono passati 16 anni da quando ci ha lasciati. Mio padre ĆØ stato un grande maestro che ci ha dato la direzione. Ogni giorno, da quel giorno, io, mia sorella Ottavia e mia mamma ci siamo rimboccati le maniche con lāobiettivo di portare a compimento il cammino che papĆ ci aveva tracciato. Da li abbiamo innestato i nostri obiettivi, che sono sempre stati in linea con una filosofia di crescita strutturale e diĀ programmazione di tipo industrialeĀ».
Diamo una dimensione alla tua azienda.
Ā«Oggi abbiamo in servizio circa 260 autobus e lāanno scorso abbiamo ‘percorso’ 13milioni di chilometri. Operiamo in tutti gli ambiti: Tpl, lunga percorrenza, noleggio e nei servizi aeroportuali, questi ultimi rappresentano poi la nicchia storica in cui ĆØ nata AirpullmanĀ».
Questa domanda te la devo fare. Oltre al grande amore per lāautobus cāĆØ anche lāattaccamento a un marchio: Iveco. Vero?
Ā«Ć vero, non lo nego e il mercato lo sa bene. Sai una cosa? Il rapporto tra me e Iveco ĆØ nato in un contesto di amore e odioĀ»
Davvero?
Ā«SƬ, perchĆ© prima che entrassi in azienda avevamo avuto unāesperienza negativa con Iveco tanto da non volerne piĆ¹ sentirne parlareĀ».
Di che anno stiamo parlando?
Ā«Intorno al 1993 e i problemi erano di natura tecnica: gli autobus in oggetto non erano congrui alla nostra attivitĆ Ā».
E poi?
Ā«Abbiamo riaperto le porte al marchio Iveco nel 2002 grazie a Vincenzo Lasalvia. Io e Vincenzo ci siamo trovati attorno a un tavolo e abbiamo tratteggiato i contorni di un progetto da fare insieme e da lƬ Iveco ĆØ diventato un marchio determinante per la mia aziendaĀ».
Riconoscenza?
Ā«Assolutamente. Ci sono stati dei momenti di difficoltĆ e Iveco ci ĆØ stata vicina. Loro sono un pezzo della nostra famigliaĀ».
Ed ĆØ proprio questo che distingue il mondo dellāautobus da tanti altri settori: il rapporto personale. Non ĆØ cosƬ?
Ā«Guarda ti dico solo che con tutte le persone che si sono susseguite al comando di Iveco permane ancora un rapporto di amicizia e di stima, rispetto e famigliaritĆ Ā».
Chiudiamo con uno sguardo al futuro. Il mercato sta cambiando, tra poco in molte zone dāItalia si andrĆ a gara, ci sono degli attori che stanno mostrando i muscoli, la linea lunga percorrenza ĆØ stata rivoluzionata anche da Flixbus e i giovani hanno riscoperto lāautobus come mezzo smart ed accessibile. Come te lo immagini il settore tra 20 anni?
Ā«Sicuramente negli ultimi due o tre anni il settore ĆØ profondamente cambiato sia nelle impostazioni industriali della gestione del servizio sia nella qualitĆ del servizio erogati. Gli standard si sono elevati e la sfida ĆØ quella di stare allāinterno del contesto e al passo con i tempi. Lāinnovazione tecnologica ha accelerato questo cambiamento mettendoci in competizione anche con altri mezzi di trasporto. Certo, il trasporto su gomma ĆØ sicuramente piĆ¹ lento ma ĆØ anche molto piĆ¹ economico e in alcuni casi anche piĆ¹ affidabileĀ». Tutto vero.
Auguri Ale!
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