Sicurezza, rinnovo flotte, investimenti: la voce di Anav Lombardia
La Lombardia sotto i riflettori, nella chiacchierata con il presidente regionale di Anav Alberto Cazzani. Da una parte l’organizzazione di categoria spinge per l’attuazione del regolamento sul noleggio (che vuole togliere dalla circolazione i mezzi con più di 15 anni d’età) e dall’altra le associazioni hanno inchiodato il cambiamento alla scrivania del Tar. Al centro […]
La Lombardia sotto i riflettori, nella chiacchierata con il presidente regionale di Anav Alberto Cazzani. Da una parte l’organizzazione di categoria spinge per l’attuazione del regolamento sul noleggio (che vuole togliere dalla circolazione i mezzi con più di 15 anni d’età) e dall’altra le associazioni hanno inchiodato il cambiamento alla scrivania del Tar. Al centro c’è Regione Lombardia, alle prese con una legge figlia di un lungo iter che ha come madre la 218/2003 e che all’interno del palazzo lombardo è rimbalzata da un ufficio all’altro per alcuni anni passando per le mani di tre assessori diversi: Del Tenno ha dato il via, Cavalli l’ha riesumata e Sorte avrebbe dovuto mettere il sigillo. E invece…«La Giunta regionale, su richiesta di altre associazioni, ha invece proposto una modifica al regolamento atta a prorogare, per ulteriori due anni, il periodo transitorio nel quale restano sospese le norme di qualità e sicurezza previste dal regolamento». Parole di Cazzani, che non sembra intenzionato a battere i pugni sul tavolo ma a lavorare perché questo periodo di transizione possa diventare un’occasione per lavorare ed arrivare pronti al prossimo appuntamento. L’intervista pubblicata sulla rivista cartacea vede ora la luce del web.
«Abbiamo proposto tre emendamenti. Non vorremmo arrivare al 2019 in una situazione emergenziale. Facendo un passo alla volta, vogliamo accompagnare le nostre aziende verso una transione importante. Oggi ci sono delle priorità e le cronache, purtroppo, ci chedono di allungare il passo. Capiamo le motivazioni dei colleghi del Fai ma il nostro orizzonte ha come cardini l’efficienza, la modernità e il fare impresa in modo serio guardando al passeggero».
Al centro di tutto c’è la sicurezza, non è così?
«Certo, la sicurezza deve essere il nostro obiettivo primario. E la sostituzione dei vecchi autobus con quelli di nuova generazione rappresenta una priorità».
Un lavoro che richiederà degli anni visti i dati sul parco in Lombardia…
«Il trasporto pubblico è uno dei settori più disastrati della nostra economia. Dobbiamo quindi innovare e dotarci di una vision di respiro continentale. Investire in un nuovo parco pullman significa inoltre migliorare la sicurezza degli utenti e le condizioni di lavoro del personale delle nostre aziende. Ed è poi un volano per la sostenibilità ambientale».
La programmazione, però, necessita di struttura e visione aziendale.
«Dobbiamo lavorare tutti per accrescere le dimensioni aziendali. Non dobbiamo giocare al ribasso. Le aziende Anav sono pronte alla sfida e lo hanno già dimostrato».
Cambiamo discorso. Ci stiamo avvicinando alla grande stagione delle gara di servizio. Pavia sembra aver dato l’avvio…
«Pavia è l’esempio di cosa non fare. È una gara fatta in fretta con scarsa contendibilità che ha disatteso il principio dei costi standard. Lavoreremo tutti perché questo diventi un esempio da non seguire».
Cosa ne pensa della possibile fusione tra Trenord e Atm Milano?
«La penso come il professor Andrea Boitani. È una fusione fredda quella tra un’azienda di trasporto extraurbano su ferro e un’azienda di trasporto urbano su gomma. Avviamo subito un confronto su uno studio serio, razionalizziamo l’offerta e analizziamo tutti insieme il capitolo ‘livelli tariffari’. E poi, scusi, l’obiettivo di tutti deve essere quello di attrarre sempre più passeggeri e aumentare il livello di qualità erogata. Questi sono i due punti sostanziali per noi operatori».