Agens, Anav e Asstra scrivono a Regione Lombardia. Come sostenere il tpl?
Misure per fronteggiare l’emorragia di perdite delle aziende di tpl e una moratoria sulle gare di servizio in corso. Agens, Anav, Asstra Lombardia nei giorni scorsi hanno inviato una serie di proposte alla Regione Lombardia in grado di sostenere i servizi “in attesa di interventi di compensazione degli squilibri economico-finanziari” in questa fase di crisi […]
Misure per fronteggiare l’emorragia di perdite delle aziende di tpl e una moratoria sulle gare di servizio in corso. Agens, Anav, Asstra Lombardia nei giorni scorsi hanno inviato una serie di proposte alla Regione Lombardia in grado di sostenere i servizi “in attesa di interventi di compensazione degli squilibri economico-finanziari” in questa fase di crisi legata all’epidemia di Covid-19.
“La struttura dei contratti di servizio in corso non prevede gli strumenti formali necessari per gestire una situazione che non era prevista né prevedibile e sarà quindi necessario individuare le indispensabili modalità di intervento per il loro riequilibrio economico e finanziario. In assenza di tali azioni si concretizzerebbe uno stato di crisi che sicuramente comprometterebbe la continuità delle aziende coinvolte”.
Le richieste di Anav, Agens e Asstra a Regione Lombardia
Le azioni immediate e decise a sostegno del settore che vengono richieste:
- Conferma dei corrispettivi previsti dai contratti di servizio (o dei contributi in caso di affidamenti diretti) sulla base dei programmi di esercizio annuali allegati ai contratti medesimi e disapplicazione delle attuali previsioni contrattuali che comportano potenziali conseguenze pregiudizievoli per gli operatori: quali ad esempio decurtazioni di corrispettivo, applicazione di sanzioni e/o penali in ragione delle minori corse effettuate e/o delle minori percorrenze realizzate;
- Attivazione per il 2020 di un fondo compensativo per i mancati introiti da tariffa sulla base dei dati relativi agli introiti tariffari 2019 documentati nei bilanci approvati dalle aziende e trasmessi alla Regione Lombardia;
- Richiesta di anticipare il ricorso a forme di flessibilità della forza lavoro (mediante ricorso agli ammortizzatori sociali) e la modifica/integrazione ex lege dei testi contrattuali e concessori in vigore.
Le tre organizzazioni chiedono anche che la Regione “supporti politicamente l’azione delle nostre istanze nazionali, che hanno chiesto al Governo lo stato di crisi, e, in particolare richiedono:
- per il 2020 di annullare o ridurre in modo significativo il pagamento dei contributi sul costo del lavoro da parte delle aziende erogatrici di trasporto pubblico;
- per il 2020 di ripristinare totalmente il beneficio delle accise sul gasolio in via straordinaria
Anav, Asstra e Agens per una moratoria sulle gare
Fino a quando il sistema della mobilità pubblica e il “mercato” di riferimento delle imprese lombarde non verranno ripristinati (almeno a tutto il 2021) – dicono le associazioni – riteniamo si giustifichi una moratoria e quindi una sospensione delle procedure di gara in fieri con relativa proroga dei contratti di servizio attualmente vigenti. Anche tale provvedimento viene richiesto con validità immediata”.
Si legge nella nota: “Gli effetti e la durata dell’attuale situazione emergenziale non sono ad oggi prevedibili e, se da un lato è auspicabile che le odierne eccezionali misure non siano più necessarie già a partire dal 3 aprile prossimo, dall’altro è certo che gli effetti della grave crisi in atto (anche in termini di minor ricorso al TPL da parte dell’utenza) si protrarranno ben oltre le previsioni, con impatto evidente su tutto l’anno 2020. Il TPL costituisce, di fatto, supporto indispensabile a tutte le attività con caratteristiche di essenzialità, quali ad esempio quelle sanitarie: tale ruolo gli viene riconosciuto in tutti i DPCM emanati, il che lo colloca, nella sequenza di arresto delle attività produttive, indiscutibilmente agli ultimi posti. Per tale ragione è indubbio che in questo momento di crisi estrema del settore le risorse per il sostentamento delle imprese che lo compongono non solo è necessario vadano individuate, ma il farlo è preordinato all’auspicato processo di riavvio dei processi industriali e sociali tutti, che dalla mobilità condivisa non possono evidentemente prescindere.
Vi chiediamo pertanto interventi chiari e lungimiranti che vadano nella direzione auspicata, viceversa la grave crisi che già sta interessando le imprese rischia di portarle a irreversibili compromissione e squilibrio degli indici caratteristici, contrassegnandone l’ineludibile fallimento. Si tratta di una situazione di estrema eccezionalità ed è necessaria tempestività per non pregiudicare irrimediabilmente la situazione dell’intero comparto.”