Agens, Anav e Asstra con i sindacati: fronte comune contro il Coronavirus
Un impegno comune a fronteggiare in maniera unitaria l’emergenza Coronavirus. Le Associazioni del trasporto pubblico AGENS, ANAV e ASSTRA e le Organizzazioni Sindacali di categoria hanno siglato ieri pomeriggio un accordo con il quale condividono la comune responsabilità di farsi parte sostanziale ed attiva nella gestione dell’emergenza generata dalla improvvisa diffusione da COVID-19 (Coronavirus) che il […]
Un impegno comune a fronteggiare in maniera unitaria l’emergenza Coronavirus. Le Associazioni del trasporto pubblico AGENS, ANAV e ASSTRA e le Organizzazioni Sindacali di categoria hanno siglato ieri pomeriggio un accordo con il quale condividono la comune responsabilità di farsi parte sostanziale ed attiva nella gestione dell’emergenza generata dalla improvvisa diffusione da COVID-19 (Coronavirus) che il Paese è impegnato a fronteggiare. Nel frattempo, il trasporto pubblico si è attivato contro il Coronavirus con una serie di misure.
Un’emergenza che, tradotta in numeri, è rappresentata da contrazione dei ricavi da traffico dei servizi di TPL che nelle aree soggette ai provvedimenti restrittivi delle Autorità arrivano all’80% e un generalizzato calo della domanda sulle linee interregionali superiore al 50%.
Coronavirus, ora la task force
“Il settore nel suo complesso si è prontamente attivato per garantire tutte le misure di prevenzione adottate dal Governo e dalle Autorità competenti – evidenziano le parti – ed ora intendiamo aumentare gli sforzi con l’attivazione di una Task force paritetica tra i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori del settore ed attraverso la quale vogliamo garantire un costante monitoraggio del fenomeno e dei suoi impatti sui servizi di traporto persone e la conseguente individuazione delle possibili ulteriori misure da assumere per sostenere l’attività produttiva e per tutelare lavoratori ed utenti”. La richiesta della task force era stata avanzata ieri da ASSTRA.
Coronavirus: misure coordinate e omogenee
Le Associazioni datoriali evidenziano la necessità di misure coordinate e omogenee sul territorio nazionale in modo da limitare gli effetti negativi sulla organizzazione dei servizi e sulla sostenibilità economica degli stessi ingenerata da misure estemporanee a carattere locale che finiscono per creare caos ed allarmismo ingiustificato e dannoso aggravando ulteriormente le pesanti ricadute sui diversi comparti del trasporto collettivo di persone: contrazione dei ricavi da traffico dei servizi di TPL che nelle aree soggette ai provvedimenti restrittivi delle Autorità arrivano all’80%; un generalizzato calo della domanda sulle linee interregionali superiore al 50%; il sostanziale blocco delle attività per il trasporto scolastico e turistico su autobus per effetto della cancellazione dei viaggi in gruppo e della sospensione delle gite scolastiche, una situazione tale da giustificare – preannunciano le Associazioni datoriali – la richiesta di apertura dello stato di crisi per il settore.
Associazioni di categoria e sindacati, un fronte comune
Le parti hanno pertanto condiviso di attivarsi per sollecitare l’adozione di provvedimenti a sostegno del settore ed al reddito del personale dipendente.
Oltre alla promozione ove possibile dello “smart working” nei termini di cui all’art. 2 del DPCM 25 febbraio 2020, misure specifiche sono inoltre state concordate per il personale residente nelle aree interessate da provvedimenti straordinari di chiusura delle scuole (con la riduzione dei termini di preavviso per il congedo parentale) e per il personale interessato da provvedimenti disposti dall’Autorità competente (si è chiarito che anche nel caso in cui il periodo di quarantena venga qualificato dall’Autorità amministrativa o sanitaria come malattia, il relativo periodo di assenza dal lavoro non sarà considerato per il calcolo del comporto).