A bordo di Iveco Crossway e Irizar Century rigorosamente con targa ministeriale, i conduttori dellā€™esercito, affiancati da capomacchina e personale dā€™assistenza, si sono messi in viaggio con i profughi provenienti dall’Afghanistan, allā€™alba verso il comune di Edolo, nel bresciano.

Grazie a soste programmate e in considerazione del traffico da bollino rosso per il controesodo, gli autobus sono giunti nella loro destinazione in provincia di Brescia verso le 16.30, e qui hanno terminato la corsa presso la Base Logistica Addestrativa dellā€™Esercito, un area che dispone di un ala alberghiera.

Afghanistan

Iveco e Irizar, due brand al servizio delle forze armate. Anche per i profughi dell’Afghanistan

Fermo restando lā€™importante presenza del marchio Iveco Astra allā€™interno delle forze armate, ricordo che il brand IRIZAR, come sottolinea Antonio Bornacci AD di Irizar Italia, conta nel comparto della difesa ben 34 prestigiosi autobus, distribuiti tra Esercito e Guardia di finanza.

La piacevolezza e lā€™intuibilitĆ  di guida del Crossway, lo rendono in realtĆ  un autobus molto versatile sul corto e medio raggio anche se non disdegna trasferimenti piĆ¹ lunghi come un Roma Edolo. Irizar Century, soppiantato dal PB e poi dalla serie I, ha affascinato e tuttā€™ora affascina a colpo dā€™occhio i suoi autisti. Merito del suo spazio e colori interni, la sua linea e affidabilitĆ , ma soprattutto per la guidabilitĆ  intuitiva grazie anche alle indovinate motorizzazioni Scania.

Il ruolo dei vettori privati nella gestione della crisi

In questi giorni i titoli dei principali quotidiani, parlano di un potenziale rischio di un’immigrazione afghana di qualche centinaia di migliaia di persone, mentre lā€™Europa (e la Merkel che rompe il gelo con Putin), sta cercando comprensibilmente soluzioni diplomatiche sul territorio afghano. Tuttavia, per non arrivare allā€™ultimo momento, ĆØ bene ricordare che gli stessi vettori privati dei bus turistici, potrebbero essere interessati nel ponte umanitario in ambito nazionale, affiancando il lavoro dei mezzi dellā€™esercito. A tal proposito viene alla mente la recente new entry del know-how italiano, FUTURA MOBILITAā€™, realtĆ  in espansione che raggruppa i nomi piĆ¹ celebri del trasporto persone.

Lā€™eccellente attivitĆ  svolta per il comparto turistico dal ministro dei trasporti Enrico Giovannini e del turismo e beni culturali Garavaglia, che ricordiamo hanno permesso ristori e una capienza di carico pari allā€™80%, potrebbe, in unā€™epoca di camaleontici e imprevedibili cambiamenti, osservare ancora i vettori privati come una soluzione vincente. Va sottolineato che il lavoro attuale di autista al di fuori delle aziende di tpl risente enormemente della crisi Covid e registra preoccupanti e improvvisi stop del lavoro.

Non mancano i conducenti italiani forse, perĆ², dovrebbero essere proprio i conducenti piĆ¹ anziani ad attirare i giovani verso questa professione specialistica. Le aziende, invece, dovrebbero motivare maggiormente il mestiere non solo economicamente, ma anche a livello di disponibilitĆ  lavorativa giornaliera.

di Gianluca Celentano (conducente bus)

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