9,5 miliardi di euro per raggiungere gli standard europei. Tanti sono i denari necessari per il rinnovo del parco autobus italiano. Un parco segnato da un’età media (12,3 anni) che lo pone tra i casi meno virtuosi in Europa.

In base al documento presentato da Asstra alla commissione Trasporti della camera, scrive il Sole 24 ore, il fabbisogno sarebbe appunto di 9,5 miliardi. Soldi da investire nel parco autobus italiano da qui al 2033. Questi, in aggiunta ai 5 miliardi di fondi già stanziati dal 2015.

Ora che si è aperta la corsa ai fondi in arrivo dal Recovery fund, Asstra ha messo nero su bianco i desiderata per far ripartire il settore.

Abbassare l’età media dei bus, servono investimenti

«Una cura da cavallo», la definisce il quotidiano economico. Del resto, la distanza che separa dagli altri paesi europei è elevatissima: «In Germania, l’età media degli autobus urbani ed extra urbani è di 7,6 anni, in Francia di 7,7, in Spagna di 8,14», cita il Sole 24 ore dal rapporto Asstra. Il 71% dei bus è mosso da motore diesel.

Transizione energetica, il calcolo di Asstra

Secondo la posizione – già resa nota – di Asstra, le risorse finora stanziate, abbinate alla necessità di aumentare la quota di mezzi a basso o zero impatto (più costosi), porterà il parco autobus a invecchiare fino a raggiungere i 17 anni di età media nel 2033.

«Le simulazioni condotte dall’ufficio studi di Asstra  – così il giornale – hanno quantificato un fabbisogno aggiuntivo di risorse per il ricambio degli autobus che svolgono servizio in ambito urbano, pari a 260 milioni di euro all’anno necessari a garantire la messa in strada di oltre 17.700 autobus elettrici nei prossimi 15 anni, con una media di 1.180 autobus elettrici all’anno raggiungendo l’età media di 6,8 anni alla fine del piano.

Il fabbisogno per il parco urbano è di 3,9 miliardi in 15 anni». Per l’extraurbano, invece, servono 375 milioni all’anno per immatricolare oltre 23mila mezzi. In definitiva: 3,9 miliardi per i Classe I e 5,6 miliardi per il Classe II.

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