5.700 autobus immatricolati in Italia fino ad oggi, di cui 755 elettrici. Boom del gas, il diesel per la prima volta sotto il 50%
Un mese ancora e poi avremo la fotografia finale del mercato dell’autobus italiano nel 2024. Un mercato che in questi undici mesi ha fatto registrare numeri da record, con l’immatricolato complessivo che al 3 novembre tocca una cifra corposa e tonda: 5.700 targhe, di cui ben 4.127 sopra le otto tonnellate, come riportato da Anfia. […]
Un mese ancora e poi avremo la fotografia finale del mercato dell’autobus italiano nel 2024. Un mercato che in questi undici mesi ha fatto registrare numeri da record, con l’immatricolato complessivo che al 3 novembre tocca una cifra corposa e tonda: 5.700 targhe, di cui ben 4.127 sopra le otto tonnellate, come riportato da Anfia.
Rispetto ai medesimi undici mesi del 2023, le immatricolazioni sono cresciute del 16,4% (erano 4.895). Da segnalare, su tutti, tre dati: per la prima volta i nuovi autobus diesel sono meno della metà dell’immatricolato – 2.807 (in calo dell’8,7% rispetto alle 3.073 dello stesso periodo 2023) – e pesano infatti il 49% della torta complessiva. Poi il boom del gas, visto che si contano la bellezza di 1.314 torpedoni a metano: + 68,9% (erano 778). Dunque la fortissima crescita dell’elettrico del 92,1%: gli e-bus passano da 393 pezzi a 755!
Mercato Italia 2024: chi ha immatricolato di più fino ad oggi?
Veniamo dunque ai dati costruttore per costruttore. In cima alla classifica troviamo sempre Iveco Bus con 2.450 mezzi targati dal primo gennaio al 30 novembre di quest’anno, per un market share del 43%. Da sottolineare un dato: delle 2.450 immatricolazioni, 1.227 sono Crossway, che rappresenta dunque il 52% dell’immatricolato di Iveco Bus.
Seconda piazza per Daimler Buses, che fa registrare 837 Mercedes-Benz e 110 Setra, per un totale accorpato di 947 veicoli: la quota di mercato del Gruppo di Stoccarda è del 16,6%.
Terzo, in fortissima ascesa – è cresciuto del 230,3% – Solaris, che finora ha messo a segno 469 autobus, di cui 157 elettrici (segmento in cui è leder in Italia), che le assegnano un peso dell’8,2%.
In grande spolvero anche Otokar, quarto player alle nostre coordinate geografiche: dai 90 pezzi dello scorso anno nei primi undici mesi, ai 267 del 2024: cresciuta del 196,7% e market share del 4,7%.
In quinta posizione troviamo Menarini, in ripresa dopo il 2023 a fari spenti: 267 targhe. A seguire MAN a quota 167, alzata dai 47 coach Neoplan, per un totale dunque di 214 macchine. Dunque Scania, al quale Anfia assegna 170 immatricolazioni, tra cui tutti i veicoli per i quali fornisce il telaio a Irizar; quest’ultima è data a 48, ma è da considerare il dato accorpato visto la partnership tra il Grifone e la casa basca Sale ancora Karsan, con 111 targhe tutte elettriche (+208 per cento!). Quindi Isuzu, che fa meglio del medesimo periodo 2023 per una macchina: da 60 a 61 le immatricolazioni. Un altro Oem turco, ovvero Temsa, che aumenta la penetrazione nel mercato italiano del 28,3%, con 59 torpedoni. Cala invece (del 42,5%) BYD: da 87 a 50. Sempre a quota 50 i connazionali di King Long, che l’anno scorso ad oggi avevano targato solo un veicolo. Bene anche Yutong a quota 48 (rispetto ai 19 del 2023 ad oggi) e Rampini, che sale da 33 a 43. Si fa notare Ayats (da 5 a 42), mentre sia Volvo che BMC fanno peggio dello scorso anno: – 4 unità per l’Oem svedese, che diventano -22 per quello turco. Foton ha immatricolato 7 mini elettrici; a ruota Tecnobus con 6. Stabile a 4 Guleryuz, crollo verticale di Van Hool che passa da 39 a 4, tre i colpi battuti da TAM, 2 quelli di Higer e uno per Vdl, Suzhou Eagle e Maxus. Ultimissimo dato in graduatoria: Anfia registra anche 5 Yaxing Cizaris.
Urbani, extraurbani, turistici e scuolabus in Italia
Delle 5.700 targhe dal 1° gennaio al 30 novembre, la quota più corposa arriva dal Classe I: 2.028, pari al 35,6%. I Classe II sono 1.770, ovvero il 31,1%, i turistici in forte aumento sono 1.347 (23,6%) e infine gli scuolabus 555 (9,7%).
Il traino maggiore all’immatricolato arriva dal Sud Italia e dalle Isole, che pesano per il 40,6%, con 2.317 nuove targhe. Ottima la spinta anche del Centro con 1.406 (24,7%). Più scarico e in calo il Nord Italia: meglio le regioni Nord-Ovest con 1.101 (19,3%) di quelle del Nord-Est: 876 (15,4%).