Sono 434 i milioni di investimenti di Tper, da qui al 2030, per la mobilità sostenibile
Nel piano 2024-2030 di Tper è previsto un investimento complessivo di 434 milioni di euro per rendere più sostenibile, modernaed efficiente la “macchina” del trasporto persone. Di questi 434 milioni, 25 sono destinati al ferroviario, 140 alle infrastrutture e 269 al parco rotabile che è destinato a crescere fino a 572 unità, così suddivise: 195 […]
Nel piano 2024-2030 di Tper è previsto un investimento complessivo di 434 milioni di euro per rendere più sostenibile, modernaed efficiente la “macchina” del trasporto persone.
Di questi 434 milioni, 25 sono destinati al ferroviario, 140 alle infrastrutture e 269 al parco rotabile che è destinato a crescere fino a 572 unità, così suddivise: 195 autobus a idrogeno, 105 elettrici (300 su 572, più della metà a emissioni zero), 168 Cng, 84 Lng e gli ultimi 20 diesel.
«L’impegno nella sostenibilità ambientale è strutturale nel modello di business e integrato nelle scelte strategiche di Tper che vanno dall’adozione di un energy mix evoluto (elettricità, Cng, Lng, biofuel, idrogeno) fino all’adozione di tecnologie innovative. L’approccio di Tper si estende all’integrazione tariffaria (nella Regione Emilia-Romagna, ad esempio, per gli abbonati Tper3 il servizio di sharing è gratuito) e alle tematiche Esg e loro rendicontazione, per rispondere alla crescente domanda di servizi di mobilità urbani, suburbani e interurbani con una particolare attenzione all’ambiente», ha dichiarato Paola Matino, responsabile CSR e sostenibilità di Tper a margine della relazione al convegno “La qualità dell’aria: rischi sfide e soluzioni” che porta l’esperienza di Tper nel settore trasporti in occasione degli Stati Generali della Green economy a Ecomondo, a Rimini.
«In questa fase evolutiva è importante sviluppare best practice che possano essere patrimonio comune dell’intero settore del tpl. Gli investimenti di Tper sono infatti il frutto dei grandi sforzi congiunti tra investimenti pubblici (a livello europeo e regionale) e risorse proprie (autofinanziamento e accorto indebitamento sul mercato). Siamo quindi confidenti che Bologna centrerà gli obiettivi europei di decarbonizzazione, qualità dell’aria e neutralità climatica entro il 2030», ha aggiunto Matino di.