Il Governo ha destinato oltre 140 milioni di euro, ripartiti dal 2019 al 2033, per il rinnovo delle flotte dei bus del trasporto pubblico locale di Siracusa, Catania, Palermo e Messina. «Diventa pertanto concreto il programma di innovazione del parco mezzi circolanti in Sicilia. Una iniziativa che permetterà di migliorare anche la qualità dell’aria ma che soprattutto permette di sostenere le aziende del trasporto pubblico locale alle prese con una grave situazione di crisi economica conseguente all’epidemia in corso». Così il vicepresidente della Commissione Trasporti, Paolo Ficara (M5s), presenta l’ultimo risultato conseguito.

140 milioni per il rinnovo bus a Siracusa, Catania, Palermo e Messina

Il decreto interministeriale che prevede l’erogazione delle risorse, ha ottenuto il necessario parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni. A livello nazionale, messi a disposizione complessivi 1,150 miliardi di euro a favore di tutti i Comuni sopra i 100 mila abitanti e tra questi anche Siracusa, Catania, Palermo e Messina. “Nell’erogazione delle risorse, il 35% è stato garantito ai comuni localizzati nel Mezzogiorno. Finanziamo Regioni e Comuni per l’acquisizione di nuovi bus, completando lo stanziamento dei 3,7 miliardi del piano strategico della mobilità sostenibile, dopo che lo scorso anno erano stati destinanti i fondi alle regioni, con 142 milioni alla Sicilia. Potrà essere così garantito un migliore servizio per i cittadini, stimolando un settore in crisi invogliato a puntare decisamente sulla mobilità green”, spiega il parlamentare siracusano che poche settimane fa aveva sollecitato l‘attuazione della misura con una sua interrogazione.

“Al Comune di Siracusa sono state destinate risorse per 22,2 milioni di euro. A Palermo vanno oltre 47 milioni di euro, poco meno di 45 milioni per Catania e 29,6 milioni di euro per Messina. Inutile sottolineare cosa può significare uno stanziamento di risorse di questa portata, praticamente senza precedenti. Un risultato che non deve essere ora vanificato da croniche mancanze ed irresponsabilità in fase di programmazione della spesa, nelle regioni e nei comuni interessati”, dice ancora Paolo Ficara.

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