La Giunta regionale, su proposta dell’assessore a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, ha approvato la delibera che attribuisce oltre 125 milioni di euro di risorse ministeriali alle aziende del Tpl per la compensazione della ‘riduzione dei ricavi da tariffa’ a seguito dell’emergenza covid.

125 milioni di euro per il tpl di Regione Lombardia

“Si tratta di risorse necessarie – evidenzia l’assessore Terzi – per ristorare le aziende del Tpl che hanno subito gravi perdite durante l’emergenza covid. Le compensazioni dei mancati ricavi sono utili a garantire un equilibrio finanziario alle imprese del settore che erogano un servizio pubblico imprescindibile”. Per Regione Lombardia le erogazioni avvengono direttamente a favore di Trenord per i servizi ferroviari e tramite le 6 Agenzie del Tpl e l’Autorità di Bacino dei laghi d’Iseo, Endine e Moro per i servizi autofilometrotranviari e lacuali. La delibera regionale prevede l’attribuzione di 125.141.569 euro, sulla base del decreto interministeriale n. 289/2022, e il riparto di 104.602.296 euro, ovvero il 90% della cifra complessiva che rappresenta la quota subito erogabile ai soggetti beneficiari.

Tpl di Regione Lombardia, le compensazioni

Mentre il restante 10% (pari a 20.539.272 euro) potrà essere riconosciuto solo a seguito della conclusione, da parte degli enti affidanti, delle verifiche di non sovracompensazione previste dalla normativa di settore. Con questi 125 milioni, sale dunque a 205 milioni il totale delle risorse assegnate dallo Stato alla Lombardia a copertura dei mancati ricavi 2021.

Di seguito il riparto delle risorse per mancati ricavi 2021 tra i soggetti beneficiari, di cui la delibera consentirà l’anticipazione (104,6 milioni di euro). I criteri di riparto a favore dei singoli beneficiari sono stati stabiliti dal Ministero.

Riparto per Agenzie Tpl:

Bergamo: 4.070.091 euro.
Brescia: 5.799.213 euro.
Como-Lecco-Varese: 5.255.393 euro.
Città metropolitana di Milano-Monza-Lodi-Pavia: 51.261.773 euro.
Cremona-Mantova: 2.024.696 euro.
Sondrio: 321.244 euro.
Servizio ferroviario Trenord: 35.618.175 euro.
Autorità di Bacino lacuale dei Laghi d’Iseo, Endine e Moro: 251.708 euro.

Milano, verso l’aumento del biglietto

L’aumento del biglietto dei mezzi pubblici a Milano per far fronte all’adeguamento Istat è necessario, perchè «Non si tratta solo di non avere denaro ma anche di dover ristorare gli altri operatori» come Atm. Lo ha spiegato l’assessora alla Mobilità del Comune, Arianna Censi ribadendo quanto anticipato nei giorni scorsi, con la previsione dell’aumento del biglietto di 20 centesimi, mentre dovrebbero essere risparmiati gli abbonamenti. «E’ una scelta, ai milanesi possiamo dire tagliamo o adeguiamo. Penso che dobbiamo trovare il giusto mix delle due cose» ha aggiunto spiegando che i ristori che il Comune paga al momento agli operatori per l’adeguamento Istat ammontano a una cifra tra «i 400 e i 450 mila euro circa. Dipende da quanti biglietti si vendono e dal calcolo che viene fatto. Non è una scelta del Comune di Milano, attiene agli adeguamenti Istat che sono stati deliberati da Regione Lombardia. Ricordo che Regione ha già aumentato il prezzo dal primo di settembre e l’agenzia di bacino dal primo di novembre. Quindi noi oggi stiamo ristorando gli operatori del mancato adeguamento all’Istat del Comune di Milano. E’ un tema di bilancio comunale».

Censi, mancano i fondi per il tpl di Milano

«Abbiamo chiesto a Regione Lombardia, che trasferisce al Comune, in ragione di un investimento più alto di qualunque altro intervento in Lombardia un maggiore contributo – ha concluso – . Abbiamo chiesto anche al ministero di adeguare il sistema di valutazione, che vengano dati dei fondi in ragione di quello che fai. Dall’ultima valutazione del 2011 noi abbiamo fatto due metropolitane e i soldi sono sempre quelli». Ma dall’ex assessore regionale e parlamentare di FdI Riccardo De Corato invece «La vera motivazione per cui la Giunta di centrosinistra ha deciso, ancora una volta, di aumentare il costo del biglietto, è perché ha necessità di soldi e mette in chiara luce la mancanza di competenze amministrative! Sala e compagni sono bravi solo a scaricare le responsabilità verso gli altri». Di aumenti si era già parlato mesi fa ma poi erano stati rinviati. Ora non si potrebbe più aspettare, secondo Palazzo Marino. Anche se nella maggioranza di centrosinistra si sono levate voci critiche a questa ipotesi. Tre consiglieri del Pd e il gruppo di Europa Verde si sono detti contrari. «Il costo del trasporto pubblico locale milanese ha rilevanza metropolitana e regionale, che non può essere scaricata solo sulle casse cittadine- affermano Alessandro GiungiSimonetta D’Amico e Elena Buscemi del Pd -In questi 11 anni il Comune di Milano ha sviluppato il trasporto pubblico aprendo due linee del metrò, potenziando i tram e sostituendo i bus inquinanti con quelli ecologici. La diminuzione dei passeggeri dovuta al covid e l’aumento dei costi energetici per Atm per oltre 100 milioni all’anno rendono ora non più rinviabile un aumento esponenziale di aiuti economici da parte di Regione Lombardia e Governo». Da Europa Verde, Carlo MonguzziFrancesca Cucchiara e Tommaso Gorini notano che, «in un momento in cui si chiede con Area B di non usare l’auto, aumentare il biglietto è la cosa più sbagliata che si possa fare. Bisogna andare invece nella direzione opposta, cioè facilitare, anche economicamente, sempre di più i cittadini che vogliono muoversi in modo sostenibile. L’aumento Istat non ci costringe per niente ad aumentare alcunché. Inoltre, quando votammo anni fa l’avvio della M4 sapevamo benissimo che sarebbero aumentati di 100 milioni all’anno i costi di manutenzione e di investimento, ma prendemmo l’impegno davanti ai cittadini di non aumentare il biglietto». Contrario anche Enrico Fedrighini della lista Sala.

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